(di Gianluca Guarnieri) La separazione è ormai un dato di fatto. Francesco Totti e la Roma si lasciano, in un divorzio doloroso e pieno di tormenti, in un’estate calda anzi bollente che ha portato solo amarezza per i tifosi giallorossi. La cosa era ormai attesa e verrà sancita domani alle 14,00 al salone d’onore del Coni, quando lo storico capitano romanista terrà la sua conferenza stampa di addio. Un divorzio dopo un’unione lunga 30 anni, che segue un altro “goodbye” importante, ovvero quello a Daniele De Rossi, accomiatatosi da Trigoria il mese scorso. Sul banco degli imputati, nel tam tam mediatico, la dirigenza romanista ed in particolare il Presidente James Pallotta e il suo consigliere Franco Baldini, ritenuti (soprattutto il secondo) artefici dello strappo e della “de-romanizzazione” del club di piazzale Dino Viola. Un nuovo addio per il numero 10 campione del mondo, dopo quello al calcio giocato del 28 maggio 2017. Un giorno di dolore per l’intero popolo romanista che avviene proprio nell’anniversario del terzo scudetto, traguardo raggiunto proprio quel 17 giugno 2001. Il giorno più bello e quello più triste, racchiusi non casualmente nella stessa data. Il futuro per il Capitano nato a Porta Metronia è probabilmente tinto di azzurro, con la chance di lavorare per la FIGC e con Roberto Mancini, nel rinnovato e promettente Club Italia, sfruttando la popolarità universale del fuoriclasse capitolino anche per un ruolo da testimonial per il prossimo Campionato europeo itinerante del 2020. Un “endgame” amaro e ricco di pathos, che fa salutare l’ultima bandiera del calcio italiano e romanista, dopo quella del “gemello” De Rossi, costretto ad abbandonare fascia e maglia numero 16, nel commovente saluto sotto la pioggia di Roma-Parma. Un destino simile quello dei due “Dioscuri” romanisti, vincitori del mondiale di Germania 13 anni or sono. Struggente per loro, legati visceralmente alla propria maglia e al proprio club, tanto da rifiutare il corteggiamento per entrambi del “gotha” dei club calcistici europei. Così va il mondo, e quello del calcio in particolare. Prosegue in ogni caso l’annus horribilis per la Roma, dopo il “flop” della scorsa stagione e la mancata qualificazione Champions, l’esonero di Eusebio Di Francesco e la non conferma di Claudio Ranieri, unita alle probabili partenze di “Big” quali Dzeko, Kolarov, Manolas, che si potrebbero sommare a quelle di Nainggolan, Strootman, Alisson. Partenze che hanno di certo indebolito (e fortemente…) la squadra che soltanto 13 mesi fa raggiunse la semifinale di Champions League. Sembra di fatto, passato un secolo…