(di Gianluca Guarnieri) La cosa più struggente: “Era meglio morire che vivere un giorno del genere”. Francesco Totti saluta la Roma, in una conferenza stampa fiume, ricca di pathos, rabbia e passioni, non nascondendosi e rompendo in modo netto con la proprietà americana. In una sala d’onore del Coni piena fino all’inverosimile, con oltre 250 giornalisti accreditati, e una diretta tv su varie emittenti sia Free che Pay, il capitano giallorosso ( elegantissimo in giacca nera e cravatta grigia) si è tolto molti sassolini dalle scarpe, in maniera esplicita e secca. Con al fianco Paolo Condò, autore della sua autobiografia (best seller assoluto lo scorso anno) Totti non ha nascosto la sua sofferenza emotiva: “mi tenevano fuori da tutto, Non mi sono potuto esprimere su niente, tanto meno dell’area tecnica. Sono stato considerato un peso per la società, sia da calciatore che da dirigente”. Durissimo con Franco Baldini, suo avversario storico: “con lui non ci sarà mai nessun rapporto. Uno di noi due doveva uscire andare via. Mi sono fatto da parte io. L’ultima parola era sempre la sua- ha continuato il Capitano- l’ultima parola era sempre quella di Londra. Non quella di Trigoria. Il Presidente deve essere a Trigoria. Perché quando non c’è il capo, le cose non vanno. Lui (Pallotta n.d.r.) si circonda di persone sbagliate”. Il numero 10 ha riservato parole di grande affetto per il suo compagno di squadra storico Daniele De Rossi: “l’anno prossimo prendo Daniele e andiamo a vedere la partita in Curva Sud con i tifosi. In 8 anni la dirigenza americana ha sempre cercato di metterci da parte. Se io fossi il Presidente della Roma, io non mi priverei mai di due bandiere come me e Daniele”. Parole al miele anche per Lorenzo Pellegrini: “E’ un ragazzo speciale. L’ho sentito ieri. Non ci credeva ma ci crederà. E’ una persona forte pulita. Un ragazzo romano, ed è bello che ci siano persone così, perché non è bello vedere ridere nello spogliatoio, dopo una sconfitta”. Menzione speciale anche per Claudio Ranieri: “è un uomo vero. Non avrebbe preso un soldo per allenare la Roma. E’ un onore avere avuto uno come lui, come allenatore. E a proposito di allenatori, io ha contattato solo Antonio Conte. Non Mihajilovic, Gattuso, De Zerbi o Fonseca. Solo Conte. Sarri? Lo voleva qualcun altro, visto che era il suo preferito”.