Roma, Petrachi ha ragione: il focus di mercato ora è sui difensori centrali

Posted By on Lug 16, 2019 | 0 comments


Giovanni Rosati

Mi auguro il prossimo colpo sia in difesa”, ha detto ieri il DS della Roma Petrachi a margine della conferenza stampa di presentazione di Spinazzola. E se per le strade della capitale è il desiderio di arrivare a un grande nome in attacco (vedi Higuain) a monopolizzare le chiacchiere da bar sul mercato estivo giallorosso, in realtà è proprio il reparto arretrato a necessitare l’intervento più radicale nel prossimo futuro, tanto quantitativamente quanto qualitativamente. Lo scorso anno i centrali erano quattro, ora “con l’uscita di Manolas e Marcano – da deduzione logica, nonché ammissione dello stesso Petrachi – la Roma necessita di due difensori centrali. Abbiamo Fazio e Juan Jesus, ma giocando con una linea a quattro dobbiamo averne quattro o cinque”.

Comandante, siamo da capo! – C’è di più. Perché nonostante il dirigente ex-Toro ci tenga a sottolineare come a Fonseca sia stato dato del tempo per allenare la rosa a disposizione e decidere in prima persona se qualche elemento debba essere tagliato, un ulteriore equivoco nel roster dei centrali difensivi pare lampante a chiunque abbia seguito la Roma nell’intera stagione 2018-19 e abbia potuto dunque notare le differenze tra le gestioni Di Francesco e Ranieri. Le più lampanti potrebbero esser state l’avvicendamento tra Olsen e Mirante – sono tutt’ora di difficile lettura le motivazioni che hanno spinto il primo dei due tecnici a non operare tale cambio già con mesi d’anticipo – o il calo di rendimento di Zaniolo, una delle più liete sorprese dell’ultima Serie A che è però andata spegnendosi nel finale, ma altrettanto significativo è stato il miglioramento delle prestazioni di Fazio, tornato Comandante agli ordini del tecnico testaccino.

E se ve ne chiedete il motivo, è presto detto: Ranieri ha abbassato di diversi metri il baricentro della squadra e soprattutto la linea difensiva, riportandola a difesa della propria area di rigore, dove l’argentino si trova chiaramente più a suo agio. Ma Fonseca tornerà ad alzare quella linea, probabilmente in maniera ancor più coraggiosa di Di Francesco. Il che significa ancora più campo da coprire per Fazio che, uscendo nuovamente dalla propria comfort zone, si ritroverebbe al punto di partenza. Le opzioni del club giallorosso sono dunque due: cedere l’argentino o rischiare un autogol tecnico. Probabile si opti per la prima, scelta che porterebbe il conto dei difensori centrali a disposizione di Fonseca da quota due a quota uno su quattro-cinque, oltretutto non di certo un titolarissimo.

La suggestione Kolarov In ritiro con il tecnico portoghese c’è attualmente Capradossi, classe ’96 reduce da una stagione a La Spezia e, da ammissione dello stesso Petrachi, destinato a partire nuovamente in prestito. Molto più intrigante l’eventuale accentramento provato nei primi allenamenti di Fonseca in giallorosso di un ormai quasi 34enne Kolarov, il quale potrebbe allungarsi la carriera reinventandosi e lasciando la corsia laterale come già fatto ai tempi del City (al tempo si trattava però di una difesa a tre). Questa possibilità sarebbe avvalorata dall’arrivo in giallorosso di Spinazzola, che ha detto di aver scelto la Roma per “essere protagonista invece di stare un altro anno dietro a un altro giocatore”, lasciandoci così intendere che il serbo possa cambiar ruolo oppure non considerarsi più un titolare, cosa difficile da pensare soprattutto dopo averlo trattenuto nella capitale quando sembrava destinato a partire. D’altra parte, Petrachi ha però parlato lui stesso dell’esperimento di Fonseca, ridimensionandolo subito con un “ma non è quello il suo (di Kolarov, ndr) ruolo”. Eppure, ma forse solo per la curiosità nel vedere realizzata tale trasformazione tattica del serbo, quella del DS giallorosso ci sembra poter non essere una sentenza definitiva.

Rivoluzione –L’idea di cambiamento esiste e a me piacerebbe e, fosse per me, cambierei ancora qualcosina in più. Tempo al tempo, abbiamo ancora margini su cui lavorare. Non faccio promesse, ma spero possiate vederlo con i fatti e non con le parole”. Data la scarsità numerica in difesa, che Petrachi possa attuare una piccola rivoluzione è in realtà quasi scontato ed è un bene che ne sia entusiasta. Assumendo l’addio di Fazio, non sicuro ma logico, Fonseca avrebbe bisogno di almeno tre nuovi centrali di difesa. Se Kolarov dovesse accentrarsi, almeno due.

Il primo nome è quello di Mancini dell’Atalanta, con la quale la Roma pare aver trovato un accordo sulla base di un prestito con obbligo di riscatto a 20 milioni di euro. Il classe ’96 è reduce da un ottimo campionato agli ordini di Gasperini che gli ha permesso di entrare nel giro della Nazionale azzurra del ct suo omonimo e per la società giallorossa, che lo segue da molto, sarebbe un acquisto molto interessante per il presente e in prospettiva. Il secondo è quello di Alderweireld, profilo di esperienza internazionale ben differente rispetto a quella di Mancini. E di fronte alle domande della stampa, Petrachi non ha neanche negato l’interessamento, parlando addirittura di un ipotetico (neanche troppo) coinvolgimento nella trattativa di Franco Baldini, consigliere di Pallotta con un trascorso al Tottenham che la Roma spera di poter sfruttare per arrivare a un accordo conveniente. Più indietro Caio e Saliba, con N’Koulou nome interessante e graditissimo al nuovo direttore sportivo giallorosso, che lo ha avuto al Toro.

Tanto lavoro da fare per Petrachi, tanto lavoro da fare per Fonseca non appena il primo avrà terminato il suo. Un’accoppiata Alderweireld-Mancini sarebbe però certamente di ottimo livello per i giallorossi, come anche quella composta da uno dei due e Kolarov. E chissà, magari alla fine Fonseca potrà scegliere tra tutti e tre.

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