Giovanni Rosati
Tre su tre e testa della classifica. In solitaria, almeno fino a lunedì, quando il Torino affronterà il Lecce. La Juve ha pareggiato a Firenze e così la credibilità per la lotta al titolo dei nerazzurri, ora a +2, è innegabile. Dopo una vittoria larga e netta, per la seconda volta la squadra di Conte ne ha trovata una di misura. Facilitata dall’espulsione ingenua di De Paul, certo. Ma è indubbio anche che la prestazione interista sia stata convincente e che, oltre a una conclusione di Lasagna, i rischi corsi sono stati decisamente meno rilevanti delle occasioni avute e sventate da un miracoloso Musso.
Per la prima volta abbiamo visto all’opera il terzetto difensivo titolare e constatato come Godin possa dare un importante apporto di esperienza, ma anche partecipare con grande efficacia alla manovra (suo l’assist per il gol decisivo, con cross tagliato dalla trequarti). Per la prima volta abbiamo visto dal primo minuto Barella, anche se la sua prestazione non è stata di quella da incorniciare. Giudizio rimandato, bisogna dargli il tempo di adattarsi alla nuova realtà. Per la prima volta abbiamo visto Alexis Sanchez indossare la maglia a strisce nere e azzurre, trovare qualche spunto interessante e mancare, più per merito di un incredibile salvataggio di Musso che per sue colpe, il gol all’esordio. Ma non è la prima volta in cui vediamo Sensi innalzarsi sopra ogni altro compagno o avversario. Grande partita, bellissima conclusione sulla quale si supera Musso e infine gol di testa, non esattamente la specialità di un calciatore di 168 centimetri, grazie a un taglio da prima punta. Tra conferme e prime volte, l’Inter mette fieno in cascina per l’inverno. E ora è sola in vetta alla classifica.