Nicola Ciacciarelli
Primo stop allo Stadium quest’anno per la Juventus, che contro il Sassuolo non va oltre il pari e si vede scavalcare dall’Inter in vetta. Finisce 2-2 un confronto vibrante e combattuto. Troppi gli errori individuali e brutto l’approccio mentale alla partita per poter sperare di vincere ancora una volta di misura.
Eppure i bianconeri erano andati in vantaggio dopo appena 20 minuti con un bel destro, leggermente deviato, di Bonucci. Ma come troppo spesso già accaduto in questa stagione immediato è arrivato il pari degli avversari. Inquietante il dato dei minuti in cui la Juventus è stata in vantaggio in questo campionato: 235 su 1260 totali (recuperi esclusi), ovvero poco più del 12%. Un dato che evidenzia poca capacità nel saper dominare le partite. Problema di testa più che di forza fisica o altro. La Juve si adagia sulla propria superiorità tecnica e fisica pensando di poter gestire e controllare gli avversari. Davanti la squadra crea, e spreca, ma quando è in fase di non possesso non fornisce l’impressione di essere impenetrabile. Così è stato oggi. Poco sacrificio da parte di tutti, a parte Bentancur, e tanta supponenza. Lentezza nei ripiegamenti difensivi e retroguardia troppo spesso lasciata sguarnita.
Il Sassuolo ha avuto troppa facilità di palleggio trovando un’opposizione morbida da parte dei bianconeri, specialmente nei primi 45 minuti. La bravura degli emiliani nel trovare le giuste geometrie per potersi distendere ha fatto il resto. Solo dopo il vantaggio di Caputo la Signora ha trovato le giuste contromisure. Il patatrac firmato De Ligt-Buffon ha svegliato la Juve dal torpore. Gli ingressi di Dybala e Matuidi per gli opachi Bernardeschi ed Emre Can ha dato più freschezza fisica e capacità di alzare i ritmi di gioco. Il baricentro dei torinesi è salito notevolmente e i neroverdi non hanno più avuto la possibilità di uscire palla al piede dalla propria trequarti. Proprio da un recupero palla alto è arrivata l’azione che ha consegnato il rigore a Cristiano (atterramento Romagna su Dybala), poi trasformato dal portoghese. Abulico e innervosito nel primo tempo, Ronaldo è salito leggermente di tono nella ripresa. Più partecipe e coinvolto emotivamente all’interno della partita, è comunque lontano dai suoi standard. Un problema non da poco per Maurizio Sarri, costretto a dare una decisa sferzata ai suoi per evitare che giornate come quella di oggi si ripetano.