Pasquale Pollio
Parte bene il girone di ritorno del Cagliari che riesce a conquistare prima un punto tra tanti rimpianti a Brescia, bissandolo poi con un pareggio di ben altro spessore a San siro contro l’Inter, dove i sardi dimostrano carattere e personalità recuperando un match contro una delle pretendenti allo scudetto.
Per l’occasione Maran decide di mettersi a specchio con i nerazzurri e presenta una difesa a tre nonostante le defezioni causate da infortuni e squalifiche, davanti a Cragno, che torna dopo oltre quattro mesi a difendere la porta rossoblù, si sistemano Faragò, Klavan e Walukiewicz; linea mediana con Nandez, Nainggolan, Oliva, Ionita e Pellegrini, mentre Joao Pedro e Simeone agiscono in avanti, e la scelta si rivela azzeccata visto che la squadra tiene bene il campo riuscendo anche a limitare il duo nerazzurro Lukaku, Martinez, ma nonostante ciò l’Inter rientra negli spogliatoi in vantaggio grazie proprio a Lautaro che sbilancia Walukiewicz con mestiere e batte Cragno.
Al rientro dagli spogliatoi Maran conferma l’undici iniziale ed il Cagliari continua la sua partita di grande personalità, non facendosi schiacciare dall’Inter, e questo atteggiamento viene premiato al minuto settantotto quando dopo una splendida azione manovrata Nainggolan sferra un tiro che, deviato da Bastoni, si insacca alle spalle di un incolpevole Handanovic, inspiegabili le proteste nerazzurre al termine della gara nei confronti dell’arbitro che, seppur con parecchi errori di valutazione, ha utilizzato lo stesso metro di giudizio peer entrambe le contendenti, e se l’Inter non è riuscita a venire a capo dell’incontro sicuramente il merito va ascritto alla buona prova dei rossoblù guidati da un Nainggolan in grande spolvero.