di Daniele Craviotto
Mai come adesso, in casa rossoblu, l’imperativo diventa: basta errori. Il Grifone, da quando è ripartito il campionato, ha raccolto la miseria di 2 soli punti in 5 partite: 1 a Brescia e 1 ad Udine. In casa fino ad ora sono arrivate solo sconfitte e pesanti, seppur con diverse sfumature. La cosa che più deve, però, preoccupare il Genoa sono proprio i 2 pareggi, che certamente hanno mosso la classifica, ma sono stati due risultati di rincorsa e disperazione; in entrambe le partite, i liguri si sono ritrovati sotto di 2 reti, con disattenzioni difensive non adatte ad una squadra che deve, con le unghie e con i denti, lottare per la permanenza in serie A. Vero è che la squadra di Nicola ha rimontato ed ottenuto il pari in entrambi le occasioni (grazie sempre a Pinamonti, con un rigore realizzato e un altro sbagliato, ma ribadito in rete sulla respinta), ma non è più ammissibile andare in doppio svantaggio in sfide così delicate. Adesso arrivano quattro partite chiave per capire, quale potrà essere il destino del Genoa in questa stranissima stagione, dove per adesso sarebbe retrocesso per 1 punto nei confronti del Lecce; l’ordine degli incontri é il seguente: Spal (in casa), Torino (in trasferta), Lecce e derby con la Sampdoria a Marassi. Dunque 3 partite su 4 saranno a Genova e l’occasione é di quelle da non perdere, dato che affronterà le tre squadre subito davanti e quella immediatamente dietro. Servirà non sbagliare e fare almeno 7 punti su 12 per continuare a lottare oppure diventerà difficile non pensare al fatto che, dopo 13 anni di massima categoria, il Vecchio Balordo (come lo chiamava il grande Brera) potrebbe salutarla.