Pasquale Pollio
Il Cagliari regala quarantacinque minuti al Sassuolo giocando un primo tempo “inguardabile” probabilmente frutto anche delle scelte errate di Zenga che decideva di confermare la difesa a tre, che già non ci aveva convinto in più di un’occasione, e Gaston Pereiro al fianco di Joao Pedro, così facendo alla squadra mancava profondità, se poi ci aggiungiamo il baricentro troppo basso con i rossoblu che attendevano gli emiliani nella propria metà campo la frittata era servita, ed il primo tempo si chiudeva con il Sassuolo meritatamente in vantaggio.
Alla ripresa delle ostilità Zenga correva ai ripari sostituendo Birsa e Pereiro, impalpabile la loro prestazione, con Ladinetti e Simeone, ma la svolta paradossalmente arrivava al quarantottesimo quando Carboni si faceva espellere per doppia ammonizione ed il tecnico era costretto a far scalare Mattiello sulla linea dei difensori sistemandosi a quattro, la squadra nonostante l’inferiorità numerica era più equilibrata e copriva meglio il campo anche se il pallino del gioco era saldamente nelle mani del Sassuolo, ma al minuto sessantatre ci pensava Joao Pedro a togliere le castagne dal fuoco al tecnico siglando il suo diciottesimo centro stagionale, e così i rossoblu evitavano la sconfitta.
Le prossime quattro sfide saranno decisive per il futuro del tecnico in quanto un buon finale di stagione farebbe propendere l’ago della bilancia verso la conferma, conferma che secondo noi Zenga meriterebbe non avendo avuto l’occasione di poter incidere come dovuto causa lockdown ed infortuni che hanno falcidiato la rosa, ripartire nuovamente da zero significherebbe fare un passo indietro nella costruzione della squadra, in special modo se la dirigenza fosse intenzionata a rafforzare l’organico per la prossima stagione partendo dalla conferma del Ninja.