Gatt-ussaro All-anacoluto

Posted By on Ago 30, 2020 | 0 comments


di Gianni Massaro

 

La più grande delusione dell’ultimo anno è il Napoli ancelottiano, colpito da una stoccata del 22 romanista. Successo dei padroni di casa, nell’occasione 2 a 1, partenopei sciagurati nei momenti cruciali. L’allievo Rino Gattuso ne prende il posto, in un rigido inverno la strada è nettamente in salita, ripida, rigida.
Dare una scossa non è semplice, il mediano dal cuore immenso, tanta tanta grinta e seta modesta riversata nei piedi si trova ad affrontare la banalità delle etichette tricolori, tanto banali, ed usuali.
Non è discepolanza ancelottiana, non è catenaccio gattusiano traslato in panca, in testa, e nel gioco del suo nuovo gruppo.
Lontanissimo dalla vetta, distante dal quarto posto, la rinnovata squadra azzurra si lancia nella rincorsa all’Europa meno nobile. Demme e Lobotka dinnanzi alla coppia centrale di difensori per maggiore pulizia, con peculiarità ed attitudini differenti.
L’ossatura è perlopiù similare, con automatismi, movimenti e posizioni che variano. È gennaio, e il calciomercato difficilmente può regalare soddisfazioni, e salutari rivoluzioni. Così Gattuso rende chiara l’idea a tutti, con uno dei due nuovi innesti in mediana schiera gli edonisti Fabian Ruiz e Zielinski, cercando di indirizzarli nella direzione più consona al proprio gioco. Comanda l’equilibrio, anche nello spogliatoio i polveroni sono sedati.
Passo dopo passo, tra mille difficoltà, Rino uomo di campo e lavoro ha la prima gioia: Coppa Italia.
Battuta la Juventus, ai calci di rigore, meritatamente considerate le molteplici occasioni pericolose degli azzurri.
Imbriglia Sarri, prestazione accorta, gioco avversario reso poco proficuo.
Vince quel che può, migliora partendo da zero, o forse sottozero.
E il giocatore più comparabile al tecnico calabrese per dinamismo, cuore, aggressività, grinta, è quasi meteora.
In un firmamento celeste, non ancora celestiale, il guerriero Allan è un “pezzo” di riserva. Strani i catenacci, vero Rino: vero uomo, vero pragmatico.
Con alcuni un po’ lunatici, fuori dal contesto, riformula senza pregiudizi e fissazioni. Settimo posto deludente per la società di ADL, cavalcata triste avvalorata da una serata stellare. Maestoso scatto, accompagnato da altre due prodezze. Inter e Lazio eliminate dal cammino di coppa; la seconda forza del campionato e la quarta a pari merito con la Dea terza si arrendono ai ragazzi di Gattuso.
Con idee, lavoro, mestiere e fame, è tempo di mettere stereotipi ed etichette da parte.
Forse sarà nuovamente tempo di sette sorelle.
Prodi cavalieri, ussaro brasiliano, costrutti errati.

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