di Daniele Craviotto
Halloween arriva con un mese o poco più di anticipo per la Sampdoria. In quel di Marassi si dimostra incapace di tenere un doppio vantaggio, facendosi rimontare e superare dalle neo streghe del Benevento. Il <dolcetto o scherzetto> proposto ai blucerchiati è tra i più amari che si potessero ricevere e la faccia di mister Ranieri, a fine partita, ha costituito l’emblema di una situazione che si fa fin da subito burrascosa a Genova, suscitando e rievocando fantasmi di un passato neanche troppo remoto. I ricordi riportano a quasi un anno fa, quando la Samp fu “capace” di farsi rimontare a Cagliari da 1-3 a 4-3, con la sicurezza di aver vinto la partita dopo 70 minuti, dimenticando di giocare gli ultimi 20. Questa volta è accaduto esattamente il contrario, con il Doria che ha giocato una ventina di minuti e, sul doppio vantaggio, ha smesso di giocare i rimanenti; tutto ciò riporta a spettri ed analogie con la seconda giornata della scorsa stagione a Reggio Emilia, dove i liguri giocarono per 20-25 minuti un gran calcio, salvo poi sciogliersi dinnanzi al gol di Berardi che spianò la strada al Sassuolo. Il dato più preoccupante è che i blucerchiati hanno subito 3 su 6 reti da situazione su calcio piazzato, simbolo di una mancata coesione e scarsa attenzione ai movimenti (come denunciato da Ranieri, catalogando il tutto come <mancato rispetto delle consegne>) e la preoccupazione è che le prossime 4-5 giornate comportano avversari di difficoltà elevatissima, con il rischio di peggiorare quanto fatto di tragico nelle prime 7 giornate dello scorso campionato. L’unico dolcetto che, la strega giallorossa, ha fornito alla Sampdoria è che quest’ultima ha visto il fondo e ha dinanzi a sé la via per risalire (anche se difficile e tortuosa). Starà a Quagliarella e compagni percorrerla quanto prima, per allontanare lo spettro più nero, che ha tormentato la squadra per quasi tutta la stagione: il rischio retrocessione.