Nicola Ciacciarelli
Brutta, quasi da non essere vera, la Juventus si arrende al Barcellona (2-0) e trova la prima sconfitta stagionale. Dominati per larga parte di gara, i bianconeri si sono visti annullare tre gol per fuorigioco millimetrici dello sfortunato Morata, ma hanno anche concesso non meno di 7-8 palle gol ai catalani.
Pirlo propone un 4-4-2 piuttosto offensivo con Kulusevski e Chiesa sulle ali. Il mister mostra coraggio, ma la mossa si rivelerà tutt’altro che vincente. Il problema acclarato infatti in casa Juve è che manca chi sa spezzare il gioco avversario. Per il Barca diventa un gioco da ragazzi, una volta passato in vantaggio con un tiro deviato di Dembelè, gestire palla e affidarsi alle accelerate di Messi e non solo. Bianconeri spaccati in due e costretti costantemente a rincorrere l’avversario. Il dato del possesso palla finale dirà 60 a 40 per gli ospiti con un pass accuracy del 90% su 703 passaggi. Un’enormità, se si aggiunge la percentuale dei dribbling riusciti, 77%. La squadre appare lunga e sfilacciata per larghi tratti di gara, mentre in fase di possesso affronta un avversario con le linee strette e corto, pronto a raddoppiare sugli uomini importanti della Signora (vedi Dybala). Tanto Barcellona, poca Juve, pochissimo Andrea Pirlo che non riesce a dare una sterzata ai suoi nemmeno a gara in corso con cambi ritardati perlomeno di un quarto d’ora. Ancora è presto per addossare troppe colpe al mister catapultato in un mondo nuovo, come quello dell’allenatore. Serve però ricompattare un gruppo sembrato sfiduciato nell’ultima parte di gara e non convinto di quello che stava facendo in una serata da dimenticare alla svelta.