Di Redazione
E’ forse il momento più incerto per il mondo del calcio, causa la pandemia di COVID-19 che oltre a modificare le vite di ognuno di noi, sta mettendo a dura prova anche il sistema calcio. L’apparato più colpito sembra essere quello dei Dilettanti. Se il DPCM ha bloccato i campionati fino alla categoria Eccellenza, l’incertezza serpeggia nel mondo della Serie D. Lo scorso mercoledì, si è tenuta una votazione che ha deliberato con la maggioranza dei voti per la prosecuzione del campionato. Eppure nell’ultimo weekend qualcosa è andato storto. Sono stati infatti 48 i rinvii totali dal girone A al Girone I. Situazioni paradossali, come quella accaduta nel Girone G, dove è stata disputata solo una gara, quella tra Savoia e Arzachena.
Vari i punti di domanda, posti dai club che hanno avuto finora il “privilegio” di disputare tutte le partite. Tanto per cominciare, sarebbe da accertare da parte della LND la veridicità delle positività a COVID-19 e stabilire un numero minimo di calciatori disponibili al fine di proseguire regolarmente il campionato. Poche regole ma precise, che servirebbero non solo per la tutela dei club che ogni settimana, nonostante il complicato periodo economico, effettuano costantemente test sierologici e tamponi, ma anche per la corretta prosecuzione del campionato e delle relative classifiche.
Caos e incertezze, che nelle prossime ore potrebbe aumentare. L’idea, infatti, sarebbe quella di fermare, qualora ce ne fosse la possibilità, le squadre che hanno finora disputato tutte le partite in programma, per favorire i recuperi di chi si “obbligatoriamente” dovuto fermare. Giusto ? Forse si, ma probabilmente no. I recuperi, infatti, sono sempre stati disposti infrasettimanalmente, al fine della normale procedura e prosecuzione del campionato. Fermare chi finora ha rispettato protocolli sostenendo ingenti spese economiche potrebbe rivelarsi una scelta non corretta, ma soprattutto verrebbe meno la tutela per chi nonostante una categoria dilettantistica, lavora in modo professionistico. La LND medita, riflette. Due facce della stessa medaglia, una medaglia che potrebbe rivelarsi molto dolorosa non solo per alcuni club, ma anche per quell’intero movimento chiamato Serie D.