(di Giuseppe Porro)
Siamo al paradosso, mentre l’Italia va a fondo in Europa la Roma resta l’unica superstite e fa ancora scuola. Il calcio nostrano vince poco ma ancora funziona fuori confine, e i numeri lo dimostrano.
Se parliamo di risultati, il dato incontrovertibile ci da un quadro deprimente dei club italiani in Europa, con la Roma che oggi è ai quarti di finale di Europa League, e l’ultima semifinale di Champions League l’hanno fatta proprio i giallorossi nella stagione 2017/2018.
Fonseca e Di Francesco due modi simili di interpretare il calcio sempre propositivo e comunque votato all’attacco, due allenatori che in Italia balbettano ed in Europa veleggiano o almeno hanno veleggiato.
Di Francesco esonerato dalla Roma (e dal Cagliari) ha stentato in Italia come stenta Fonseca, perlomeno nei confronti delle grandi squadre visto che non ha vinto uno scontro diretto in questa stagione.
In Europa invece la Roma ha fatto e fa scuola. La cavalcata della Roma di Di Francesco in Champions League, si e fermata in semifinale contro il Liverpool solo per colpa di arbitraggi diciamo poco consoni al palcoscenico che hanno calcato.
La vittorie contro Chelsea, Shakhtar Donetsk (allenato da Fonseca) Barcellona e Liverpool (all’Olimpico) ed anche il pareggio all’esordio contro l’Atletico Madrid hanno fatto lustrare gli occhi a tutti in quella stagione.
Fonseca invece, sempre presente nei turni ad eliminazione diretta con lo Shakhtar nelle coppe europee, è oggi l’unico superstite con la sua Roma delle compagini italiane avendo eliminato il Braga (che lotta con Benfica e Porto per un posto Champions), il “suo” Shakhtar, e si prepara ad affrontare l’Ajax.
Tutto questo depone a favore del calcio nostrano: tattico, difficile, al limite del esasperazione nei propri confini, mentre di dimostra libero e sciolto in Europa (anche per merito del poco tatticismo degli avversari).
Succede quindi di ritrovare una squadra organizzata con un idea di gioco definita, lottare in Europa fino alla fine. Aspettiamo Roma-Ajax per avallare la tesi e confermare il dato che porterebbe la Roma in semifinale di Europa League.
Quindi in controtendenza il campionato italiano, sarà più povero, sarà non più affascinante e bello come un tempo, sarà anche obsoleto, ma resta ancora il più difficile di tutti.