di Gianmarco Pone
Junior Messias è il bambino che gioca scalzo per le favelas di Belo Horizonte.
È un fanciullo che rincorre sogni, senza avere appoggi, senza paura di cadere.
È colui che salta sempre l’uomo, perché la strada gli ha insegnato così.
È colui che è cresciuto con le pietre come porte, le maglie improvvisate con gli stracci, con i nomi scritti col pennarello dietro la schiena.
Cosa sarà mai una maglia stracciata? C’è anche bisogno di cambiarla?
Junior Messias non bada al look, alle scarpe, ai capelli.
Vuole soltanto divertirsi, facendo ciò che sa fare meglio: giocare a calcio.
Junior Messias, art for art’s sake.