Pasquale Pollio
Ai nastri di partenza del campionato cadetto pochi avrebbero scommesso sulla promozione dei granata nella massima serie in quanto l’unico obiettivo dichiarato dalla Società era quello di arrivare alla disputa dei play-off, ma l’equilibrio tra le tante pretendenti alle posizioni di vertice ha fatto si che tutte le squadre avessero un andamento altalenante e che quindi ci fossero i margini per inserirsi nella lotta alla promozione diretta, e così dopo ventitre anni la Salernitana conquista la sua terza promozione in Serie A, ma l’artefice di questa impresa ha un solo nome “Fabrizio Castori”, tecnico tra i più preparati della categoria ma inspiegabilmente poco celebrato dai media e che vanta ben dieci promozioni in carriera.
Castori è riuscito a plasmare un gruppo di giocatori rendendoli una squadra compatta e vincente, e che nell’ultima trasferta in terra d’Abruzzo ha sfatato anche un tabù, visto che lo “Stadio Adriatico” non evocava bei ricordi nella mente dei supporter granata.
Ora che il tecnico e la squadra hanno fatto più del loro dovere tocca alla dirigenza comportarsi di conseguenza, perché le norme federali non permettono la multiproprietà nella stessa categoria, e quindi Lotito e Mezzaroma dovranno fare un passo indietro vendendo le loro quote entro trenta giorni, pena la mancata iscrizione nella massima serie, ma ci stupiremmo se un uomo di calcio, con l’esperienza di Lotito, non avesse intavolato a tempo debito delle trattative per la cessione societaria, ma questa è un’altra storia che vi racconteremo nei prossimi giorni, per ora ai tifosi no resta che festeggiare una promozione che la città di Salerno merita.