La prova dell’otto di Italiano

Posted By on Ago 10, 2021 | 0 comments


di Gianni Massaro

 

Difficile ambiente pregno di storia. Firenze affascina, Firenze attacca.
Alla corte gigliata è arrivato il buon Italiano, col compito di confermarsi almeno ottimo.
Vlahovic o non Vlahovic, acquisti modici o no, acquisti esosi o meno Commisso ha issato la carta della sterzata partendo da nuova guida dopo un avvio di gestione travagliato della sua presidenza.
Investimento su un allenatore promettente ed intenso, a rivitalizzare un gioco spesso lancinante nell’ultimo lustro, un trofeo in bacheca manca da tempo.
2000-01: la Fiorentina vinceva l’ultimo titolo e la Roma il postremo scudetto appena Batistuta salpava meta giallorossa.
23 reti ad incorniciare il saluto nella A 1999-00, Batigol alla stagione numero uno giallorossa invece coronava la splendida cavalcata con 20 timbri in campionato. Amarcord.
Italiano dovrà dare forma ed entusiasmo, risultati pure.
La fatidica prova dell’otto alle porte, all’atto l’esito, l’aromatico sicul-tedesco nato a Karlsruhe ha il sogno di spodestare una delle due piazze in classifica appartenute alle romane nella stagione 2020-21.
Tentativo di riplasmare e rivalutare ogni singolo “tassello”, ogni molecola nell’aere.
Commisso ha puntato sulla fame di gavetta di Vincenzo e su Nicolas Gonzalez, il gioiellino campione del Sud America con l’Albiceleste investimento oltre i 23 milioni della società dall’Ooooooooccheiiii facile e semplice, genuino ed immediato, in qualche altro momento dalle venature più aspre.
Da Marina di Gioiosa Ionica gioviale, brioso ed intraprendente Rocco Com. vuole di più.
Lo scudetto della Viola almeno attendendosi ai primi di agosto (e l’estate) 2021 non può che essere l’ottava posto, in un assetto senza gli anziani Caceres e Ribery.
Aria nuova, un rosso relativo dal facile fosso in agguato, la passione fiorentina un arduo macigno.
Acquisti fatti dal patron italo-statunitense nelle prime sessioni misto di esperti in fase meno vigorosa, giovani interessanti e altri calciatori da rispolverare al meglio.
Dall’Argentina all’Argentina si spera in casa Viola, nel 1991 il turno di Omar Batigol, a un trentennio di distanza un ventitreenne dallo Stoccarda nato vicino Buenos Aires, un esterno rapido che ha iniziato a prendere dimestichezza con la storia attraverso la Coppa America 2021 vinta in Brasile contro il Brasile.
Coppa sollevata non si ammirava dal 1993, doppietta di Re Leone G.O. Batistuta allora portava al successo i ragazzi di Alfio Basile.
In due edizioni consecutive, 91 e 93 appunto, vinse l’Albiceleste con gol utili al trionfo sempre di un giovane attaccante seppur nel 1991 la formazione campione si decretava in un girone finale.
Luglio 1991, poco dopo quel ragazzo dalla criniera spumeggiante sbarcava nella città del Brunelleschi.
A fiutare orme ed utopie, tanta fatica e mastodontico obiettivo oltrepassare l’ottava posizione, non accade di schierarsi come una delle sette sorelle dal 2015-16, dopo il tris a forza quattro di Vincenzo Montella (l’allenatore di Pomigliano d’Arco portò la Viola a tre quarti posti consecutivi prima dell’arrivo di Paolo Sousa).
Abbastanza Est Europa in quel gruppo.
A seguire due ottavi posti in una discesa preoccupante durante il quinquennio 2016-21.
A Italiano il compito di riportare il club gigliato almeno a riassaporare la scia d’Europa, quasi da zona DRS.

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