Nicola Ciacciarelli
E al quinto tentativo la Juve ce la fa. Prima vittoria in campionato per Madama a La Spezia, ma che fatica! Tremenda, tremenda fatica. Novanta minuti vissuti sulle montagne russe che certamente non dissipano dubbi e incertezze per i bianconeri.
Al Picco Allegri ripresenta Chiesa dall’inizio, mentre fa riposare Morata e Cuadrado. Il posto dello spagnolo se lo prende Kean, che mostra di esser in palla tutto sommato. Il suo gol illuderà la Juve di avere la strada spianata.
In casa di uno Spezia con diverse assenze (Erlic, Agudelo, Colley, Leo Sena, Kovalenko e Reca) Allegri cambia uomini, non modulo. Sempre il 4-4-2 ”sporco” con Rabiot che parte da sinistra per accentrarsi, o detta il lancio lungo a Bonucci come in occasione del gol dell’1-0. In mediana però manca fosforo. Sembra acclarata la poca propensione nel dettare i ritmi di gioco di Bentancur, mentre McKennie discreto in copertura, è l’ombra del giocatore visto i primi mesi a Torino quando ha palla tra i piedi. La Juve segna e, come in altre gare di campionato, sembra subire un contraccolpo psicologico al contrario. Si paralizza, non gioca più. Si guarda più indietro che avanti. Lo Spezia, complici due deviazioni impatta e poi sorpassa con Gyasi e il giovanissimo Antiste. Juve a testa bassa. Dybala improvvisa, Zoet è attento e ritarda il pari ospite. Tra il 65′ e il 66′ sliding doors decisivo della giornata. Verde si fa respingere il tiro a botta sicura da Locatelli e dall’altra parte perde, vicino alla bandierina, un pallone che Chiesa trasforma in oro. Di volontà, in collaborazione con il neoentrato Morata, l’ex viola fa 2-2 mostrandosi ancora una volta giocatore imprescindibili per tentare la rimonta in classifica. Il 3-2 di DeLigt una volta avrebbe rappresentato la pietra tombale sulla gara, ma la Juve non è più schiacciasassi da un bel pezzo e concede a tutti di sperare. Szczesny conferma di aver dimenticato le incertezze di Udine e Napoli e dice di no con una super parata a Maggiore. La Juve si guadagna così un po’ di tregua dalle polemiche causate dal drammatico avvio stagionale, ma per Allegri la strada è ancora chilometrica.