di Massimo Costa
Il derby del Cupolone si è colorato di biancoceleste, la stracittadina tra le più sentite e passionali d’ Italia e d’ Europa, ha premiato con merito la formazione del silenzioso e compassato Sarri.
Il club storico della Capitale ha avuto la meglio della giovane Roma, in una partita vibrante, ricca di emozioni con continui capovolgimenti di fronte, combattuta ma nel complesso corretta.
La patriottica e conservatrice Lazio, sempre avanti nel risultato, ha spiegato le ali al momento opportuno, come l’aquila immobile che scruta e conosce il tempo di trafiggere la preda, e il terzo goal ne è un magistrale esempio.
Onore anche alla Roma, che ha tentato fino alla fine con massimo sforzo di pareggiarla, ma rincorrere il risultato per 90 minuti ti logora e ti toglie quella lucidità necessaria, ovvero la mente fredda, per raddrizzarla.
Bravissime entrambe per averci regalato una partita show, perché la città eterna e l’Italia meritano rispetto da oltre manica, che sostengono, a mio avviso per invidia, che siamo solo catenaccio e tattica esasperata.
Un’ultima considerazione sui 2 allenatori, ho notato il Comandante umile, sicuro e consapevole del proprio lavoro, rispetto al portoghese annebbiato nelle idee ma sempre incline alla polemica.
Che sia un segnale di debolezza?