di Daniele Craviotto
Altra sconfitta per la Sampdoria che esce con 0 punti dall’Allianz Stadium di Torino battuti di misura. I genovesi rimangono così a 5 punti con un solo punto di vantaggio sulla zona rossa. A fine partita mister D’Aversa ha detto due cose fondamentali e che dovranno entrare immediatamente nella testa dei doriani. La prima è che guai alla Samp se pensasse che aver ben figurato con avversari di caratura superiore, tranne il Napoli, dia automaticamente i 3 punti quando ora si troverà ad affrontarne diversi alla portata o di pari livello. La seconda è che ai blucerchiati, in queste ultime 2 partite, sia mancato il senso del pericolo e non a caso hanno subito più reti in queste (7 gol) rispetto a tutte le precedenti (3). Implicitamente l’allenatore ha chiarito come stia svanendo la paura nell’indice della Sampdoria. Attenzione parliamo di paura, non di panico. Infatti al paura è un’istinto naturale dell’uomo atto alla sopravvivenza. Come ha detto qualche tempo fa L’alpinista Simone Moro:”La paura è il contachilometri dell’autoconservazione”- ed essa-“conduce alla prudenza e ti impedisce di farti male”. Tornano in mente, quindi, le parole che nelle passate due stagioni utilizzava spesso l’ex tecnico Ranieri. Fin dall’inizio ha parlato di “fondamenta da costruire”, di “squadra che deve riemergere in superficie” e di “cattiveria agonistica con l’obiettivo di non fallire”. Tutto questo ha portato il primo anno a una incredibile salvezza anticipata e il secondo a un nono posto insperato. Alla base di tutto c’è sempre stata la Paura. Prima quella di retrocedere e poi quella di non “tirare i remi in barca” lasciando un brutto ricordo di una stagione estremamente positiva. La paura ha permesso ai blucerchiati di conoscere i propri limiti e di adeguare a essi il proprio stile di gioco e le proprie partite. Quando c’era da soffrire, nessuna vergogna a chiudersi e a “parcheggiare il pullman davanti all’area”; quando la palla doveva essere allontanata senza fronzoli, veniva lanciata in tribuna e pazienza se a rimetterci fosse il tanto idolatrato bel gioco. Insomma al Doria serve ritrovare concretezza ed efficacia per mettere fieno in cascina e raggiungere l’obiettivo. Serve ritrovare quella paura che ha portato la Samp a trovare due traguardi inattesi rispetto alle premesse. Importante sarà non sbagliare queste partite affrontandole con il massimo della concentrazione (a partire dalla conquista di una prima vittoria casalinga che latita da troppo) oppure il timore che la paura possa degenerare nel più irrazionale panico, quello sì che diventerebbe concreto rendendo inefficace la squadra. La paura che questo possa accadere e la voglia di evitarlo dovranno essere la benzina in più per i blucerchiati.