Pasquale Pollio
Il Cagliari, dopo la liquefazione di Firenze avvenuta al minuto ventuno, e con una squadra in piena emergenza vista le assenze contemporanee di Caceres, Godin, Dalbert, Nandez e Strootman, si trovava difronte un altro scoglio durissimo da superare, e Mazzarri doveva fare di necessità virtù schierando un squadra sperimentale con Cragno a difesa dei pali, Zappa, Ceppitelli, Carboni e Lycogiannis in difesa; Bellanova, Marin, Grassi e Deiola in mediana con Joao Pedro e Pavoletti di punta, mentre Mourinho confermava il suo collaudato 4-2-3-1 con Rui Patrizio in porta; Karlsdorp, Mancini, Ibanez e Vina in difesa; Veretout e Cristante in mediana con Zaniolo, Pellegrini e Mkhitaryan alle spalle di Abraham, il primo tempo scorreva veloce senza eccesive emozioni se si escludeva una traversa colpita da Bellanova su un lancio fantastico di Marin, inoltre i giallorossi avevano difficoltà nella costruzione del gioco in quanto i giocatori rossoblù erano tutti dietro la linea della palla chiudendo così le linee di passaggio, quindi si andava al riposo sul risultato di zero a zero che rispecchiava fedelmente l’andamento del match.
Al rientro dagli spogliatoi Mourinho effettuava il primo cambio, dentro El Shaarawy fuori Mkhitaryan, mentre Mazzarri confermava l’undici iniziale, ed al minuto cinquantuno Pavoletti interveniva su una palla sporca che danzava nell’area piccola realizzando la rete del vantaggio, dopo il gol la partita si accendeva, prima Joao Pedro impegnava Rui Patrizio, poi toccava ad El Shaarawy in sforbiciata sfiorare la rete del pari, al cinquatasettesimo altro cambio per la Roma che richiamava in panchina Vina per inserire Fenix Afena sistemandosi così con un offensivo 4-3-3, ma erano ancora i rossoblù a rendersi pericolosi con Pavoletti che solo davanti a Rui Patrizio si divorava la rete del raddoppio, al minuto sessantadue toccava a Zaniolo sfiorare il pari con uno splendido stacco di testa nei pressi dell’area piccola, la Roma continuava a premere alla ricerca del pari e Pellegrini colpiva una traversa a portiere battuto dopo uno splendido cross di Karlsdorp, quando i sardi sembrano sul punto di capitolare Pavoletti impegnava con un magnifico colpo di testa Rui Patrizio che si superava per evitare il gol, ma proprio sulla ripartenza i giallorossi raggiungevano il pari grazie ad Ibanez, il gol galvanizzava la Roma che spingeva sull’acceleratore ed al minuto settantasette i giallorossi siglavano il due ad uno grazie ad una punizione molto generosa fischiata dal direttore di gara al limite dell’area sulla quale si presentava Pellegrini che batteva imparabilmente Cragno, a questo punto i due tecnici se la giocavano dalla panchina; dentro Oliva, fuori Grassi per il Cagliari, mentre la Roma richiamava in panchina Zaniolo per inserire Calafiori tornando al 4-2-3-1, ed immediatamente il tecnico rossoblù provava il tutto per tutto, sostituendo Deiola con Keita Balde, nel recupero usciva anche Veretout per fare posto a Kumbulla, e la Roma si sistemava con un conservativo 5-4-1 a difesa della vittoria, vittoria che arrivava dopo i sei minuti di recupero concessi dal direttore di gara.
Questa volta non si può imputare nulla alla squadra che rispetto alle gare precedenti ha disputato una partita di notevole intensità uscendo sconfitta immeritatamente, ma sei punti dopo dieci gare sono un bottino preoccupante che lasciano i rossoblù solitari in fondo alla classifica, una classifica certamente corta, ma ora bisognerà cominciare a conquistare dei punti per allontanarsi velocemente dalle sabbie mobili della zona retrocessione, perché questa rosa, con tutti i suoi limiti, assolutamente non merita la posizione che occupa.