Nicola Ciacciarelli
Juve bella? No. Vincente? Sì. E forse quel che importa più ad Allegri. L’ennesima vittoria di ”corto muso” però non scaccia di colpo le problematiche di casa Juve. Squadra lenta, che manca di personalità troppo spesso e che non dà quasi mai l’impressione di dominare l’avversario.
Serve una magia di Cuadrado(tiro da posizione defilatissima) per abbattere la Fiorentina nel recupero e regalare i tre punti. L’ingresso del colombiano è decisivo. Freschezza e dribbling. Quel che era mancato a Madama per gran parte della gara, che cambia notevolmente con l’espulsione dell’ingenuo Milenkovic al 73′. Solo da quel momento in poi i bianconeri prendono le redini del gioco e schiacciano la Fiorentina, comunque positiva e mai rinunciataria. Un match bruttino risolto dal solito colpo del singolo. Ossigeno puro per la Signora,sempre più in difficoltà quando è costretta ad impostare da dietro ed è pressata e la mancanza di un regista arretrato si è fatta sentire e non poco. Nè Bonucci, nè Arthur in campo, la Juve ha avuto poco da Locatelli e si è affidata più che altro ai movimenti di McKennie, sempre più in condizione. Passo indietro per Dybala, che non ha mai trovato il ritmo gara. Ottimo Chiesa nel finale di gara. Fede, dopo 70 minuti anonimi si è acceso all’improvviso, contribuendo all’assalto finale, prima del colpo di Cuadrado all’ultimo respiro.