di Gianni Massaro
A digiuno nell’ottenere più di un punto. Partita bene poi in calo la Samp, tra quelle più involute nella fase iniziale, o tra quelle meno migliorate.
Ranieri garanzia assoluta anche se non tra i migliori a far mantenere un’impalcatura duratura. Nell’ultimo ventennio i portoghesi Mourinho al Chelsea, e Jardim al Monaco anche se non subito, hanno osato far meglio del predecessore. Nel 2004 trascinato dai gol di Hasselbaink arriva secondo Claudio fermandosi contro il Monaco in semifinale di Champions.
Arriva lo Special One e vincerà la Premier con i Blues dopo 50 senza titolo nazionale inglese;
5-3 il totale delle due gare di Ranieri contro i monegaschi, 0 a 1 a favore dei Reds futuri campioni europei di Benitez la semifinale 2004-05.
José vinse la Carling Cup pure e come l’allenatore romano si fermò al quinto turno di FA Cup, trascinato dal centrocampista goleador Lampard.
Il più lungo digiuno di Ligue 1 nell’era moderna per il Monaco fu interrotto dal portoghese classe 1974 nato nella Barcelona venezuelana, tigresco Giant Ba Ba-rcelona Josè Leonardo Nunes Alves Sousa brevemente Jardim, al terzo anno sulla panca monegasca nel 2017.
Dai tecnici iberici a sportivi umori collerici.
Il Genoa male in termini di gioco, a rischio già da qualche anno anche se permane da più stagioni nella massima serie, dal 2007-08 e i blucerchiati invece retrocessi mestamente nel 2011, a Di Carlo subentrò Alberto Cavasin trevigian senza riuscire a togliere dai guai Pazzini e compagni, la punta di Pescia partito alla volta della Milano nerazzurra nella sessione invernale con una formidabile media realizzativa.
Stagione Doria allora nel segno capitolino aperta con la Lazio battuta in casa e chiuso con la sconfitta a Roma contro i giallorossi di Montella.
La matematica retrocessione col tonfo casalingo quasi allo scadere contro il Palermo, del cileno d’origini genovesi Pinilla la rete decisiva a far sprofondare la stagione fantozziana che nel turno precedente alla terz’ultima aveva incassato un amaro colpo nel derby nei minuti di recupero, Floro Flores nel primo tempo portava avanti il Grifone, Pozzi pareggiava e al 97’ Boselli condannava praticamente alla cadetteria il club Doria.
Cavasin come Spalletti, ultimo allenatore retrocesso da fiaccheraio sampdoriano nel 1999.
Scrivendolo in pratica negli anni recenti quando il Milan vince lo scudetto la Samp va in B talvolta, buffo assioma in uno strano casuale patto col Diavolo.
Nel 2021 hanno problemi ambedue le formazioni, dopo aver fatto meglio la Samp di D’Aversa scavalca il Genoa, nei gol subiti.
E il Grifone ha messo la freccia sui cugini per quanto riguarda i palloni scagliati in fondo al sacco.
9 punti in 12 disfide: andamento lento.
In stasi i ragazzi ora nelle mani di Sheva e intorpiditi i campioni d’Italia del 1990 poco apollinei da molte linee chiare di gioco.
Molto distante il tandem offensivo da quello del Parma 2018-19 Gervinho Inglese capace di segnare 20 reti in campionato, Quaglia-Caputo poco facile possano giocare insieme costantemente, a maggior ragione con giocatori come Damsgaard e Candreva centrocampisti offensivi.
Il danese intellectual fermo causa infortunio, l’Ilicicino scandinavo classe 2000 a secco nella A in corso senza gioia personale da tanto, veramente tanto: 19 dicembre 2020.
Equilibri precari in un 11 quasi tipo trascinato da uno smagliante Candreva prossimo alle 35 candeline e dunque atleticamente tendente al consunto: 4 gol rivelandosi vitale giocatore negli schemi.
La fisicità nei reparti centrali di difesa e mediana abbonda, e questo ne fa parziale punto di forza e tenue scorza dinamica.
Nel caso ricucisse a trovare la quadra D’Aversa farebbe un lavoro davvero buono, buonissimo almeno. C’è bisogno sul Bisagno. Ballardini esonerato ha potuto contare sul bomber Cirro Cirrostro Destro, il tecnico ex ducale che ha chiodato le scarpette al Lanciano e poi lanciato dallo stesso club abruzzese privo di contributo formidabile di bomber di razza.
Quaglia fermo a quota 1, gol dell’ex all’Udinese su rigore, il marchigiano Mattia affinando nomen omen meno di destro- un gol- e molto di homo homin homin aguzza il cerebro epidermico segnando 4 dei 6 centri finora del torneo tramite testa.
La Samp zarra poco con l’allenatore nativo di Stoccarda forse atteso da ultima spiaggia a Salerno, il Grifone da mentalità in arraffare ed arrabattare accorcia o la riacciuffa allo scadere facendo madornale fatica nei primi tempi, di Destro o Criscito le uniche due firme pre intervallo, il capitano Mimmo sugli scudi degli scudisci ha trasformato ben 5 rigori su altrettanti battuti.
Son solo 6 gol delle prime 12 con marcature d’esito diverso da Criscito o Destro.
Ha bisogno il Bisagno, di nuova linfa, altre soluzioni o buone strategie ben mirate.
Forse un smarrito senso d’identità, nel crogiolo cosmopolitan rossoblu muniti di vari pregi e difetti si dovranno appigliare non solo all’anzianotto Mimmo e all’estemporaneo Chirurgicoalternatoadabborracciato centravanti ondivago ex Roma e Bologna..
Una struttura priva spesso di fosforo e allestita certo non brillantemente, ‘menopeggio’ la Samp.