Pasquale Pollio
Allo Stadio Arechi andava in scena uno scontro cruciale per il prosieguo del campionato della Salernitana che incontrava una Sampdoria reduce da tre sconfitte consecutive e che la sopravanzava in classifica di soli due punti, una occasione ghiotta per poter provare ad effettuare un sorpasso decisivo anche per il morale del gruppo, ma così non è stato.
Solo alla consegna delle formazioni ufficiali ci si rendeva conto delle scelte del tecnico che relegava in panchina sia Bonazzoli che Simy, entrambi in predicato di partire da titolari, pertanto Colantuono schierava il suo 4-3-1-2 con Belec tra i pali; Zortea, Gyomber, Gagliolo e Ranieri in difesa; Lassana Coulibaly, Di Tacchio e Kastanos in mediana con Ribery alle spalle della coppia d’attacco Djuric Gondo, dal canto suo D’Aversa, dovendo fare di necessità virtù visto le assenze, optava per il 4-4-2 schierando Audero a difesa dei pali; Bereszynsky, Colley, Ferrari ed Augello a formare la linea arretrata; Candreva, Ekdal, Thorsby e Verre a centrocampo con Caputo Quagliarella in avanti.
Era la Sampdoria muovere il primo pallone della gara, ed al nono minuto arrivava il primo squillo di Quagliarella che impegnava Belec in una difficile parata a terra, e dopo tre minuti toccava a Candreva spedire un pallone alto da buona posizione, le due occasioni create dai blucerchiati spaventavano i granata che faticavano a costruire gioco, si arrivava così al minuto trentacinque senza ulteriori emozioni ma era ancora la Sampdoria a rendersi pericolosa costringendo Belec ad un doppio intervento prima su Bereszynski e poi su Candreva, il gol era nell’aria ed arrivava al quarantesimo grazie ad una sfortunata deviazione di schiena nella propria porta di Di Tacchio su cross di Verre, passava solo un minuto e la Sampdoria raddoppiava con Candreva che sfruttava un velocissimo contropiede, con i granata che si facevano trovare completamente impreparati, e così il primo tempo si chiudeva con i doriani in vantaggio di due reti, passivo pesante visto l’andamento dei primi quarantacinque minuti, anche se la salernitana non era mai riuscita ad effettuare una conclusione nello specchio della porta.
Al rientro in campo Colantuono effettuava il primo cambio, in quel momento incomprensibile ai più visto che a lasciare il posto ad Obi era Kastanos, ma si scopriva poi che la sostituzione effettuata non era stata per scelta tattica ma solo per un infortunio muscolare accusato dal centrocampista cipriota, mentre D’Aversa confermava l’undici di inizio gara, bisognava attendere otto minuti per assistere al primo intervento di Audero che respingeva un gran tiro di Ranieri effettuato dall’interno dell’area, l’estremo doriano concedeva il bis pochi minuti dopo su una gran conclusione di Lassana Coulibaly scoccata dai sedici metri, ma era un fuoco di paglia ed allora Colantuono effettuava altri due cambi; dentro Bonazzoli e Kechrida, fuori Gondo e Zortea, entrambi sotto tono, al cinquantottesimo era Ribery a rendersi pericoloso calciando una punizione dal vertice destro dell’area blucerchiata, ma la Sampdoria aveva il pieno controlla della gara e D’Aversa effettuava una girandola di sostituzioni che non modificavano l’assetto tattico della squadra, Colantuono invece al cinquantottesimo era costretto a richiamare in panchina Ribery, infortunato, inserendo Schiavone e non avendo altri slot a disposizione gettava nella mischia anche Simy al posto di Di Tacchio, ma nonostante l’utilizzo contemporaneo di Djuric, Bonazzoli e Simy, l’atteggiamento tattico dei granata non cambiava, con Bonazzoli che si sistemava nella posizione sino ad allora occupata dal campione francese, ma con il passare dei minuti anche la spinta offensiva dei granata si placava ed arrivava l’ennesima sconfitta della gestione Colantuono, chiamato al capezzale granata per dare una scossa alla squadra, scossa che non è arrivata non per solo demerito del tecnico ma per l’oggettivo valore dell’organico che in gran parte ha veramente poco a che vedere con questa categoria.
Una cosa è certa, quasta squadra va ricostruita a Gennaio con l’innesto di almeno cinque giocatori di livello superiore, e se ne dovrà fare carico la nuova proprietà, cambiando probabilmente anche tutto l’organigramma societario colpevole di questo scempio.