Nicola Ciacciarelli
Altri tre punti, una buona prova contro il Genoa e la Juve scaccia un altro po’ la crisi. I bianconeri battono 2-0 il Genoa e sono quinti insieme all Fiorentina. Certamente non un traguardo per cui festeggiare, ma un punto di ripartenza.
Contro il Grifone la Juve ha peccato di mira. Un aspetto su cui migliorare se non si vuole incappare in serate stregate. Dopo essere passata in vantaggio con il gol olimpico di Cuadrado, ha collezionato chance su chance. Un po’ Sirigu, un po’ la scarsa vena realizzativa di Madama e il risultato è rimasto in bilico fino all’82’. Una partita stradominata in lungo e largo dagli uomini di Allegri, come dimostra la statistica dei tiri totali: 27-0! Di questi 27, dodici in porta.
La Juventus ha senz’altro avuto il compito facilitato dalle numerose assenze in casa Genoa. In particolar modo quella di Rovella ha tolto fosforo dal centrocampo rossoblù, incapace di governare il gioco per più di una manciata di secondi. Bella la riaggressione immediata dei padroni di casa ad ogni palla persa.
Allegri ha schierato i suoi con un 4-2-3-1. Dybala dietro a Morata, con ai suoi lati Bernardeschi e Kulusevski. In un modulo del genere i due centrocampisti centrali, Bentancur e Locatelli, sono chiamati a una partita di grande corsa. Ottime risposte da entrambi per Max, che ha visto i suoi bombardare Sirigu, ma chiudere i conti solo a otto minuti dal 90′ con un diagonale di Paulo Dybala. D’altronde sono 22 i gol messi a segno sino ad ora. Troppo pochi se si vuol tentare una rimonta ai posti che contano. Per il momento Allegri si tiene stretta la vittoria e i miglioramenti di gioco registrati contro avversari comunque nettamente inferiori.