(di Giuseppe Porro)
Partiamo da due capisaldi: la Roma e i suoi tifosi! La frase per antonomasia di Renato Rascel, ovvero: “la Roma non si discute si ama!”, racchiude la summa del discorso. Ma sembra che hai tempi dei social, i capisaldi vanno perdendosi il nome della comunicazione virtuale.
Facciamo un passo indietro, ovvero a Maggio quando è arrivato l’annuncio dell’ingaggio di Mourinho, lo stupore generale è stato si per aver ingaggiato uno degli allenatori più vincenti e carismatici al mondo, ma soprattutto per aver ingaggiato il miglior comunicatore sulla piazza, tutti gli altri vengono, e sono venuti dopo.
Che Mourinho sia il miglior comunicatore al mondo lo ha, e lo sta dimostrando da molto, dentro e fuori dal campo. Ma oggi anche lui si sta rendendo conto di quanto sia difficile essere l’allenatore della Roma come se ne sono accorti in passato allenatori del calibro di Liedholm, Capello, Spalletti, Luis Enrique etc. etc.
La battaglia si combatte da dentro, e Mourinho la sta combattendo su tutti i fronti interno ed esterno, ma più che una battaglia da combattere e una radicata mentalità da cambiare, cosa che successe all’inizio dell’avventura americana con Luis Enrique, ma poi lo stress da piazza importante ma poco vincente, vinsero sull’uomo.
L’ambiente interno, è gli agenti esterni sono una vera “tempesta perfetta” che nemmeno Mourinho solo può placare se non ha gli aiuti giusti, lui stesso sta suonando l’allarme da diverso tempo, ma l’appello sinora sembra cadere nel vuoto, mentre è l’ora di dire stop.
La “guerra” di Mou contro l’ambiente interno ed esterno va appoggiata e sostenuta, se non addirittura fatta al posto suo per non togliere energie vitali alla squadra come sta succedendo in questo momento.
Emblematica è la frase su Zaniolo, che alcuni hanno strumentalizzato come un invito di Mourinho al giovane ragazzo ad emigrare all’estero piuttosto che capire il vero significato delle sue parole, ovvero più attenzione per il ragazzo da parte degli arbitri, cercando giustamente di tutelare un patrimonio giallorosso si, ma anche della nazionale.
Si può sentir discutere Mourinho da parte di chi ama la Roma, ma va fatto in base hai risultati oggettivi. Parlare di bollito, inadeguato (mister e squadra), mercato sempre e comunque in uscita (mister e squadra) da chi dovrebbe difendere sempre e comunque la Roma fa male.
Resettiamo tutto e partiamo dalla fine, ovvero l’abbraccio vero; genuino; unico della tifoseria giallorossa durante Roma-Inter, perché solo la tifoseria romanista sa dare queste emozioni uniche ed andrebbe ripagata a dovere riportandoci tutti verso i capisaldi, ovvero: “la Roma non si discute, si ama!”.