di Lucio Marinucci
Col passare del tempo il mondo del Calcio moderno ha visto diminuire sempre di più il numero di quegli eventi definiti come “miracoli sportivi”. Resta sempre meno spazio per quelle imprese in stile Leicester, per i Davide che riescono a battere i Golia, eppure andando a scavare in realtà differenti dai campionati top è ancora possibile imbattersi in piacevoli sorprese. Quella di quest’anno si trova in Belgio, più precisamente a Saint-Gillese, sobborgo di Bruxelles.
Il Royale Union Saint-Gilloise è una delle società più antiche e illustri del Belgio, essendo stata fondata nel 1897. Ha dominato il campionato per tutti i primi del novecento e negli anni ’30 si è laureato campione per tre stagioni di fila, stabilendo il sensazionale record di 60 risultati utili consecutivi (8 Gennaio 1933-10 Febbraio 1935). In trent’anni di storia il club aveva già conquistato 11 titoli e 2 Coppe di Belgio, ma con l’arrivo della seconda guerra mondiale ebbe inizio un graduale declino. Nei decenni successivi il Saint-Gilloise cominciò ad alternare discreti piazzamenti a stagioni di spola tra Prima e Seconda Divisione, fino ad arrivare alla retrocessione del 1972-73, la quarta nella storia gialloblù. Da lì in poi la squadra non riuscì più a risalire e i fasti del glorioso passato andarono persi nell’oblio delle serie inferiori. Una maledizione durata quasi mezzo secolo, conclusasi però ad Aprile di quest’anno. A 48 anni di distanza il Royale Union è tornato nella Massima Serie, al termine di un campionato cadetto dominato sotto la guida del tecinco Felice Mazzù, belga di origini calabresi. L’obiettivo per questa stagione era lottare per la salvezza, ma ben presto le cose sono cambiate. Settimana dopo settimana i gialloblù hanno iniziato a macinare punti e ben presto si sono ritrovati in vetta alla Pro League. Dopo 19 giornate il Saint-Gilloise è ancora lì, trascinata dalla coppia d’attacco Undav-Vanzeir, rispettivamente 16 e 11 gol finora. Il 3-5-2 disegnato da Mazzù sta mettendo in mostra qualità, modernità e soprattutto una buona dose di magia, nella speranza che questo fantasmagorico sogno possa diventare un giorno realtà.