(di Gianluca Guarnieri) Come Sergio crea, Rui conserva. La citazione di un celebre “carosello” ci sta tutta, per sottolineare i meriti di Oliveira e Rui Patricio, protagonisti lusitani di una Roma sempre più portoghese, visto anche Mourinho e Tiago Pinto a rappresentare l’ampia colonia del paese del Fado. Della partita con il Cagliari la cosa migliore è il risultato, con i tre punti, assenti da quasi un mese. Contro i Sardi la squadra giallorossa sciupa molte chance per raddoppiare e rischia parecchio nei minuti finali, salvata dal prodigioso intervento del portiere ex Wolverhampton chiudendo la strada a Joao Pedro. In ogni caso l’uomo partita è stato Sergio Oliveira. Il numero 27 proveniente dal Porto ha preso le chiavi del centrocampo, disputando una buona gara, soprattutto nel primo tempo quando la brillantezza fisica lo ha sorretto, mostrando la sua classe e il prezioso senso tattico, unito alla freddezza e alla precisione dal dischetto che lo ha fatto spiazzare Cragno e confezionare l’1-0. Serviva un elemento del genere, con personalità e carisma e Oliveira è l’uomo giusto per rinforzare un settore del campo che ha indubbiamente creato non pochi grattacapi a José Mourinho. Un centrocampo orfano di Capitan Pellegrini, infortunatosi nel riscaldamento pre partita, senza dimenticare i vari Cristante ed Ibanez squalificati e gli indisponibili Smalling ed El Shaarawy. Quella di stasera è senza dubbio un successo importante visti i due KO con Milan e Juventus (quella addirittura quasi shock…) ottenuto non nella maniera più brillante, non riuscendo ad infliggere il colpo del Ko e tenendo aperta una partita altrimenti già chiusa, anche per la giornata no dei vari Abraham, Zaniolo, Felix e Shomurodov dai 16 metri. Una vittoria che sa di brodo di pollo per un convalescente, per rimettersi in piedi e continuare la corsa, già dal match di Coppa Italia di giovedi sera con il Lecce per poi andare domenica prossima a far visita alla provinciale di lusso Empoli.