di Massimo Costa
Nemmeno l’Avvocato Prisco avrebbe immaginato un finale così, all’ ultimo respiro il falco delle Ande cilene abbatte il muro bianconero e regala meritatamente la Supercoppa alla Beneamata.
Partita dura, combattuta e polemica come è sempre stato e come sempre sarà il Derby d’ Italia, alla fine nel vero senso del termine, la costante pressione e massiccia presenza nerazzurra negli ultimi metri bianconeri, hanno avuto ragione di una Juve preoccupata per lo più a difendersi con molti uomini.
La si può definire un passaggio di consegne, dopo molti anni di dominio nazionale assoluto Sabaudo, forse è tornato il periodo degli Sforza, iniziato col feroce Conte che ha dato un’impronta indelebile.
La testimonianza di questo fatto la si nota anche da Chiellini, vero Leader, e uomo di campo che si è congratulato con gli avversari, e la determinazione unita alla consapevolezza di provare a vincere fino all’ ultimo secondo, la completano.
Elogio per Inzaghi, che fino alla fine non smetteva mai di dare ordini alla squadra in modo razionale e non confusionario, mente il Livornese spingeva maggiormente sul senso di appartenenza e chiedeva a gran voce il fallo tattico.
Sul caso Bonucci mi limito a dire, che da un campione d’ Europa non mi aspetto questo deprecabile comportamento, pure lo scorso anno rivolse per 90 minuti offese verso Conte, evidentemente l’Inter gli sta proprio antipatica, a pensare che è diventato professionista proprio li.