di Alessandro Aglione
Zaniolo già dopo pochi mesi che era arrivato a Roma, il ventisei giugno del 2018 dall’Inter, è sempre stato amato dai tifosi giallorossi, grazie alla sua capacità di far vedere subito le qualità tecniche, la forza esplosiva ed il trasporto che aveva
verso i suoi nuovi sostenitori e la maglia che stava indossando.
Questa empatia è nata anche perchè tra i supporters della Roma, dopo l’addio di due icone come Francesco Totti e
Daniele De Rossi, si sentiva il bisogno di aggrapparsi ad un altro calciatore, che nell’immaginario collettivo sarebbe stato
il “simbolo” del possibile ritorno alla vittoria.
Avere questo pensiero però secondo me è negativo, sia perchè la vittoria quasi sempre non arriva per merito di un solo giocatore ma solo con l’apporto di una rosa intera, e poi così tanta pressione su un ragazzo molto giovane non avrebbe aiutato quest’ultimo e di conseguenza nemmeno la squadra di cui faceva parte.
Zaniolo è stato anche molto sfortunato perchè dopo un ottimo inizio di avventura con la Roma, purtroppo ha subito la rottura prima del menisco di una gamba e poi dopo essere tornato a giocare la rottura anche del menisco dell’altra gamba.
E’ rimasto fermo a causa di questi gravi problemi fisici per piu’ di un anno. Questi eventi lo hanno condizionato molto sia
dal punto di vista fisico ma soprattutto da quello psicologico.
Nel 2021 è tornato a giocare e in questi mesi si è potuto notare che nella sua testa c’è ancora qualche paura inconscia che non lo fa esprimere al massimo delle sue potenzialità, è come se giocasse “frenato psicologicamente”.
Non è riuscito per adesso più ad esprimere quella fluidità di gioco, quella tecnica e potenza che aveva colpito tutti
nel mondo del calcio non solo italiano ma anche europeo nel suo primo periodo alla Roma.
La società ed i tifosi sperano che in brevissimo tempo le sue prestazioni fino ad ora deludenti possano cambiare, anche perchè alla soglia dei ventitrè anni (2 Luglio) è finito il tempo dell’attesa e delle chiacchere ma serve solo quello dei fatti.
Altrimenti le strade della Roma e di Zaniolo potrebbero anche separarsi a fine campionato.
verso i suoi nuovi sostenitori e la maglia che stava indossando.
Questa empatia è nata anche perchè tra i supporters della Roma, dopo l’addio di due icone come Francesco Totti e
Daniele De Rossi, si sentiva il bisogno di aggrapparsi ad un altro calciatore, che nell’immaginario collettivo sarebbe stato
il “simbolo” del possibile ritorno alla vittoria.
Avere questo pensiero però secondo me è negativo, sia perchè la vittoria quasi sempre non arriva per merito di un solo giocatore ma solo con l’apporto di una rosa intera, e poi così tanta pressione su un ragazzo molto giovane non avrebbe aiutato quest’ultimo e di conseguenza nemmeno la squadra di cui faceva parte.
Zaniolo è stato anche molto sfortunato perchè dopo un ottimo inizio di avventura con la Roma, purtroppo ha subito la rottura prima del menisco di una gamba e poi dopo essere tornato a giocare la rottura anche del menisco dell’altra gamba.
E’ rimasto fermo a causa di questi gravi problemi fisici per piu’ di un anno. Questi eventi lo hanno condizionato molto sia
dal punto di vista fisico ma soprattutto da quello psicologico.
Nel 2021 è tornato a giocare e in questi mesi si è potuto notare che nella sua testa c’è ancora qualche paura inconscia che non lo fa esprimere al massimo delle sue potenzialità, è come se giocasse “frenato psicologicamente”.
Non è riuscito per adesso più ad esprimere quella fluidità di gioco, quella tecnica e potenza che aveva colpito tutti
nel mondo del calcio non solo italiano ma anche europeo nel suo primo periodo alla Roma.
La società ed i tifosi sperano che in brevissimo tempo le sue prestazioni fino ad ora deludenti possano cambiare, anche perchè alla soglia dei ventitrè anni (2 Luglio) è finito il tempo dell’attesa e delle chiacchere ma serve solo quello dei fatti.
Altrimenti le strade della Roma e di Zaniolo potrebbero anche separarsi a fine campionato.