di Daniele Craviotto
Cade ancora la Sampdoria. Lo fa in un campo dove tradizionalmemte capita, ma non può giustificare quanto sta accadendo in casa blucerchiata. Una squadra che continua a giocare pericolosamente il fuoco e nemmeno con l’estintore in mano prova a spegnerlo. Si pensa che il margine creato sia ampio. Così non è. Non solo: l’occasione era ghiottissima per vedere terra di salvezza in mezzo alla burrasca. Anche un solo punto sarebbe stato un grande colpo. Salernitana, Genoa, Cagliari e Venezia tutte perdenti. Difficile possa capitare ancora con frequenza. Non aver sfruttato la situazione fa capire questo: la Samp ormai è sull’orlo del baratro. 6 le partite alla fine, ma solo metà, sulla carta, realmente contendibili. Usando il soprannome, non con intenti carini, dato ai doriani per la maglia, il finale di tappa è come se fosse composto da Mortirolo, Zoncolan e Colle delle Finestre in sequenza. Arrivarci con l’acqua alla gola e senza borraccia potrebbe aprire le porte infernali della retrocessione. Uno scenario autocreatosi e che, oggettivamente, il Doria sta meritando di vederlo prendere forma. Se dovesse essere serie B, non sarà di certo per l’appennino bolognese, quanto per quello ligure. Una formazione per nulla casalinga nel rendimento e che a gennaio ha sprecato qualsiasi bonus. Le rimonte subite con Cagliari e Torino ne sono testimonianza. Bastavano quelle vittorie e il discorso sarebbe chiuso. Ora subentra un sentimento che, in realtà, già è presente da diverso tempo. No, non è la paura evocata da mister Giampaolo a fine partita. Quella è realmente sana, perché ti porta ad analizzare e a osare per evitare guai peggiori. Ciò che, invece, tocca il Baciccia è il timore. Una sensazione ben differente che attanaglia l’animo di chi la subisce. Temere ti porta a recedere, a vedere la sola eventualità negativa di un’azione e alla fine a tremare di fronte alle sfide. Questo pare capitare sempre più spesso a Bogliasco. CLa spinta deve nascere a causa di due nefaste tradizioni da sfatare: gli anni doppi e i campionati che terminano il 22 maggio. Per farlo bisogna rispettare e aver paura del Baratro. Caderne dentro dall’orlo è un attimo e il timore è che la Samp potrebbe non riemergerne più.