Pasquale Pollio
Il Cagliari colleziona la settima sconfitta nelle ultime otto gare di campionato e vede sempre più vicino materializzarsi lo spettro della retrocessione, anche perché il calendario da quì alla fine non risulta essere agevole per i rossoblù, che nel prossimo turno dovranno fare visita alla Salernitana per uno scontro da dentro fuori, dopodiché all’Unipol Domus arriverà l’Inter in piena bagarre scudetto, e l’unica gara abbordabile, ma non per questo Cagliari, resta quella di Venezia in quanto i lagunari nell’ultima di campionato potrebbero essere matematicamente retrocessi, ma anche conquistando sei punti nelle prossime tre gare la permanenza in A non sarebbe garantita.
Ora a prescindere delle evidenti colpe della Società, di cui ci occuperemo in seguito, è sotto gli occhi di tutti il disastroso lavoro di Mazzarri che non è mai riuscito a dare un briciolo di gioco alla squadra, l’unica tipologia di calcio che si è vista in tutto il campionato è stata “palla lunga e pedalare”, ed anche oggi con una partita da riprendere il tecnico non ha mai valutato l’ipotesi di un cambio di modulo in corsa, ma come spesso è accaduto, ha effettuato dei cambi ruolo su ruolo, che nella situazione di classifica in cui versava la squadra e sotto di due reti, difatto non sono serviti a nulla, Mazzarri non ce ne voglia, ma avrebbe dovuto rischiare un 4-3-3 lasciando contemporaneamente in campo Pavoletti, Joao Pedro e Keità ed invece ciò non è accaduto, naturalmente ora le speranze di salvezza sono legate anche ai risultati delle dirette concorrenti, ed onestamente non siamo riusciti a comprendere le parole pronunciate ai microfoni di DAZN nel dopo gara, con tecnico che ha testualmente dichiarato “sembravano assatanati come se giocassero una finale di champions”,ma non poteva certo aspettarsi che gli scaligeri vossero venuti a Cagliari per una gita al Poetto, poi sbollita la rabbia, nella conferenza post gara i commenti del tecnico sono stati di tenore diverso in quanto ha ammesso che la sconfitta fosse meritata non accampando scuse sulla sfortuna per i legni colpiti, ma la verità è una ed inequivocabile, le colpe di questa tragica stagione sono da addebitarsi al tecnico ed a chi lo ha scelto in sostituzione di Semplici.
Ora non resta che pregare San Saturnino e sperare in un miracolo.