Pasquale Pollio
La Salernitata era chiamata a resettare la sfida dell’Allianz Stadium per proiettarsi sulla gara interna contro un Lecce alla ricerca della prima vittoria del suo campionato, inoltre la sfida odierna valeva più dei tre punti in palio trattandosi di uno scontro dirett0 per la salvezza, Nicola nella conferenza pregara aveva messo in guardia la squadra sulle insidie della sfida contro una squadra che probabilmente avrebbe impostato una gara difensiva provando a colpire i granata in contropiede.
Alla consegna delle formazioni ufficiali vengono confermate tutte le previsioni della vigilia e così davanti a Sepe si sistemavano Bronn, Daniliuc e Gyomber, centrocampo composto da Candreva, L.Coulibaly, Maggiore, Vilhena e Mazzocchi fresco di convocazione in azzurro, e la coppia Dià e Piatek in attacco, dal canto suo Baroni schierava Falcone tra i pali, Gendrey, Pongracic, Baschirotto e Pezzella in difesa, mediana composta da Gonzalez, Hjulmand e Askildesen, con Banda, Ceesay e Di Francesco a formare il terzetto offensivo.
Era il Lecce che muoveva il primo pallone e dopo dodici secondi i giallorossi scagliavano il primo tiro verso Sepe, al terzo minuto L.Coulibaly, lanciato da Piatek, si involava verso l’area avversaria e batteva Falcone ma la bandierina del guardalinee si alzava e così si restava sullo zero a zero, ma la gara si sviluppava im maniera leggermente diversa dalle previsioni della vigilia, in quanto il Lecce messo in campo da Baroni giocava con un baricentro alto pressando i centrocampisti granata che non riuscivano a costruire azioni pulite, e così p i i due estremi difensori non erano mai chiamati in causa, al quarantaduesimo il Lecce passava in vantaggio con Ceesay che lanciato in campo aperto batteva Sepe cheperò calcolava male i tempi dell’uscita, e così i granata rientravano negli spogliatoi sotto di una rete,
Al rientro in campo Nicola correva ai ripari, dopo un primo tempo giocato sotto tono, inserrendo Kastanos e Bradaric e richiamando in panchina Gyomber e L.Coulibaly passando dal 3-5-2 al 4-4-2 mentre Baroni confermava l’undici di inizio gara, già al terzo minuto la Salernitana si rendeva pericolosa con Kastanos e sembrava che i granata fossero entrati in campo con un piglio diverso, poi toccava a Piatek impegnare Falcone in un difficile intervento a terra, era il preludio del gol perché sul calcio d’angolo battuto da Candreva Gonzalez indirizzava il pallone alle spalle del proprio portire, la rete del pareggio galvanizzava la Salernitana e faceva perdere certezze ad un Lecce che sino a quel momento aveva tenuto il campo con personalità, il tecnico salentino, vedendo la sua squadra in difficoltà richiamava Askildesen e Gonzalez iin panchina sostituendoli con Blin e Bistrovic mentre Nicola inseriva un pistolero per un altro, fuori Piatek dentro Bonazzoli, il secondo tempo tardava a decollare ed allora ancora un cambio per Baroni , dentro Gallo fuori Pezzella, mentre il tecnico granata era costretto a cambiare Dià, che usciva dal campo zoppicando, per inserire Botheim, al minuto settantotto era ancora il tecnico giallorosso ad intervenire inserendo Strefezza e Oudin per Banda e Di Francesco, e la mossa dava i frutti sperati visto che era proprio Strefezza a battere Sepe con un gran tiro a giro al minuto ottantatre, il gol tagliava le gambe ai granata che non riuscivano più a reagire anche se in pieno recupero la palla del pari capitava prima sui piedi di Kastanos che non riusciva a battere Falcone da distanza ravvicinata, e poi sulla testa di Valencia che non riusciva a dare forza ad un colpo di testa da distanza ravvicinata e così il Lecce espugnana meritatamente l’Arechi affondando i sogni di gloria di una Salernitana.