Pasquale Pollio
La Salernitana era attesa da una gara con alto coefficiente di difficoltà visto lo stato attuale di forma degli uomini di Sarri, e Nicola in settimana aveva provato in allenamento anche il 4-4-2 per provare a creare maggiore densità in campo mettendo in difficoltà i biancazzurri nelle triangolazione veloci e nelle scalate, ma nell’ultimo allenamento Bradaric si era fermato per un problema al ginocchio ed allora si pensava che non avendo l’alternativa sull’out di sinistra si sarebbe tornati al modulo di riferimento della squadra, il 3-5-2.
Quando però venivano comunicate le formazioni ufficiali l’esterno croato era presente nell’undici di partenza mentre Candreva veniva spostato nel ruolo di mezzala, e così la squadra si schierava in campo con Sepe in porta, Gyomber, Daniliuc e Fazio in difesa, mediana composta da Mazzocchi, L.Coulibaly, Radovanovic, Candreva e Bradaric, ed in attacco i due pistoleri Bonazzoli e Piatek, dal canto suo Sarri non rinunciava al suo canonico 4-3-3 che vedeva Provedel tra i pali, Lazzari, Casale, Romagnoli e Marusic a formare la linea di difesa, a centrocampo Vecino, Cataldi e L.Alberto, con il terzetto offensivo composto da Pedro, F.Anderson e Zaccagni.
Come da copione era la Lazio a fare la partita con i granata aggressivi che si difendevano con ordine provando a ripartire, dopo nove minuti arrivava la prima tegola per Nicola che era costretto ad effettuare un cambio per l’infortunio muscolare di Gyomber sostituito da Bronn, la partita scorreva senza sussulti nonostante la pressione biancazzurra e si doveva attendere il minuto trentasei per assistere alla prima vera occasione da rete creata da Pedro che scheggiava il palo alla destra di Sepe, passavano quattro minuti e L.Alberto lanciava perfettamente Zaccagni che si trovava a tu per tu estremo difensore granata portando in vantaggio la formazione capitolina, e si rientrava negli spogliatoi sul risultato di uno a zero.
Alla ripresa delle ostilità i due tecnici confermavano l’undici iniziale, passava un solo minuto e Vecino si divorava la rete del raddoppio a pochi metri da Sepe che respingeva il tiro del centrocampista laziale, ma al sesto minuto Candreva rimetteva le cose a posto realizzando un gran gol con un pallonetto che scavalcava un incolpevole Provedel, i biancazzurri reagivano in modo disordinato ed era ancora la formazione granata a rendersi pericolosa con L.Coulibaly che impegnava Provedel in una difficile deviazione, poi toccava a Zaccagni impegnare Sepe, dalle due panchine arrivavano le prime mosse, con Nicola che sostituiva un evanescente Bonazzoli con Dià mentre Sarri inseriva Milinkovic Savic per L.Alberto, ma l’inerzia della gara si era modificata ed era la Salenitana ad essere più reattiva tenendo meglio il campo, al sessantottesimo Fazio realizzava la rete del sorpasso, la Lazio non ci stava e Vecino sprecava nuovamente una buona occasione per pareggiare, ed al settantaseiesimo i granata costruivano un contropiede perfetto con Bradaric che crossava in area trovando Dià che in scivolata realizzava la rete del tre ad uno, subito il gol Sarri inseriva Cancellieri e Basic per Cataldi e Pedro, rispondeva subito Nicola con un triplo cambio, Bohinen, Botheim e Vilhena per L.Coulibaly, Piatek e Bradaric, ma il terzo gol subito tagliava le gambe alla Lazio ed era la Salernitana che per ben due volte con Vilhena sfiorava la quarta segnatura.
Vittoria strameritata dei granata che sfatano tre tabù in un colpo solo: vincere per la prima volta in trasferta in questo campionato, conquistare tre punti all’Olimpico e battere per la prima volta una grande dal ritorno nella massima serie, e con questo risultato la Salernitana si guadagna il decimo posto in classifica guardando dall’alto tutte le concorrenti alla salvezza.