Pasquale Pollio
La Salernitana si presentava all’Arechi dopo l’impresa dell’Olimpico contro una Cremonese ancora alla ricerca della prima vittoria in campionato, e nonostante la differenza in classifica Nicola aveva messo in guardia i suoi ragazzi tutta la settimana sulle insidie del match.
I granata dovevano provare a conquistare i tre punti visto che, prima della sosta mondiale, la Salernitana era attesa da due trasferte ostiche con Fiorentina e Monza, Nicola durante la conferenza stampa non si era voluto sbilanciare sull’undici che sarebbe sceso in campo rimarcando che, dovendo disputare tre partite in una settimana, ci sarebbe stato bisogno dell’apporto di tutti, e così, visto l’indisponibilità contemporanea di Gyomber e Daniliuc, decideva di mandare in campo Sepe, Bronn, Lovato e Fazio; Mazzocchi, Candreva, Radovanovic, L.Coulibaly e Bradaric con Dià e Piatek di punta, dal canto suo Alvini schierava un 3-4-3 con Carnesecchi in porta; Aiwu, Hendry e Lochoshvili in difesa; centrocampo composto da Sernicola, Meitè, Pickel e Quagliata con Bonaiuto, Okereke e Tsadjout in attacco.
Pronti via e la Salernitana passava in vantaggio grazie a Piatek, gol da vero rapinatore d’area, ma la Cremonese non si scomponeva e cominciava a tessere delle buone trame di gioco che al minuto dodici la portavano al pari siglato da Okereke che, sfruttando un duello areo perso da Lovato, batteva imparabilmente l’estremo granata, la Salernitana subiva il colpo e bisognava attendere il trentatreesimo per assistere ad una azione pericolosa nell’area grigiorossa, e dopo un gol annullato a Sernicola per fuorigioco i granata tornavano in vantaggio, era il minuto trentotto e sugli sviluppi di un calcio d’angolo della Cremonese partiva un contropiede micidiale concluso da Coulibaly che batteva Carnesecchi, ma i grigiorossi non si scomponevano e continuavano a giocare con tranquillità sfiorando il pari al quarantaduesimo sull’ennesimo svarione di Lovato che spianava la strada a Buonaiuto che si trovava a tu per tu con Sepe, ma l’estremo granata riusciva a neutralizzare la conclusione, e così si andava negli spogliatoi sul risultato di due ad uno.
Al rientro in campo entrambi i tecnici confermano le formazioni iniziali, ma al minuto cinquantuno Nicola era costretto ad effettuare il primo cambio in quanto Lovato subiva un colpo alla testa e lasciava il campo in barella sostituito da Pirola, la gara scorreva via senza tanti sussulti ed a partire dal sessantaseiesimo cominciavano le grandi manovre dalle panchine con una girandola di sostituzioni, e quando oramai i tre punti sembravano essere stati messi in cassaforte, un’entrata fuori tempo di Fazio provocava un rigore, era il minuto ottantacinque, Ciofani, entrato al posto di Tsadjout, si presentava sul dischetto, il tiro veniva respinto da Sepe ma sulla ribattuta Castagnetti era il più lesto a spingere la palla in rete, ma il VAR richiamava il direttore di gara che faceva ripetere il penalty, sul dischetto si presentava ancora Ciofani ed anche questa volta Sepe respingeva il tiro ma il centravanti grigiorosso si avventava sul pallone ribadendolo in rete, un finale da cardiopalma, come asserito anche da Alvini nella conferenza post gara, che però sanciva il pari tra le due squadre.
Potremmo discutere se per i granata si tratti di un punto guadagnato o di due punti persi, ma se si valuta l’andamento del match il pareggio resta il risultato più giusto, anche se non può che restare l’amaro in bocca per una vittoria sfuggita al minuto ottantanove, ma il punto conquistato permette alla Salernitana di muovere la classifica e raggiungere il nono posto in classifica agguantando il Torino sconfitto a Bologna, e per ora il bicchiere resta mezzo pieno.