(di Giuseppe Porro)
Chi non ricorda Mary Poppins la tata inglese che con la sua borsa sempre piena di idee, il suo ombrello volante, e i suoi motivetti che cantava spesso, trovava sempre una soluzione a tutto o quasi. Una canzone di queste era “un poco di zucchero”, ed è quello che serve ora alla Roma.
Un poco di zucchero per mandare via quell’amaro rimasto in bocca dopo la campagna longobarda che ha visto la Roma fare appena due punti su dodici disponibili, tra le due milanesi; Bergamo e Monza, e che ha visto i giallorossi scendere al settimo posto.
Un poco di zucchero per mandare via l’amaro rimasto in bocca dopo le continue voci e polemiche sulla permanenza di Mourinho, sui Friedkin, su Pinto, su Dybala e su tanti altri che alla prima delusione (risultati) riaffiorano come le lumache dopo la pioggia.
Un poco di zucchero per mandare via quell’amaro in bocca dovuto ai mille infortuni, (parecchi nel momento topico della stagione), infortuni anche seri che una semplice aspirina non può e non potrebbe curare, e questa stagione travagliata ha bisogno di essere addolcita.
Un poco di zucchero per mandare giù la pillola, quell’aspirina che tanto bene ha fatto alla Roma in passato a partire da un simbolo di entrambe le due compagini, quell’indimenticato centravanti tedesco che porta il nome di Rudolf Vöeller o più semplicemente Rudi.
Rudi che ha portato a Roma in diversi periodi via Leverkusen: Paulo Sergio; Juan ed Emerson prendendo Shick e solo questo potrebbe bastare per volergli bene e definirlo vero romanista, ma il campo ci ha fatto vedere l’attaccante straordinario che è stato il tedesco volante.
Poi ci sono i precedenti con il Bayer Leverkusen che sono quattro con una vittoria per parte e due pareggi. Nel 2004/2005 in Champions League la Roma di Del Neri perse a Leverkusen per 3-1 (dopo essere passati in vantaggio con un autorete di Berbatov, i giallorossi subiscono la rimonta di Roque Junior; Krzynówek e França; con le espulsioni di Panucci e De Rossi), per poi pareggiare all’Olimpico 1-1 (Berbatov prima, e Montella poi).
Mentre sempre in Champions League nel 2015/2016 la Roma di Rudi Garcia pareggiò 4-4 a Leverkusen una partita rocambolesca che vide i giallorossi avanti 4-2 per poi subire due reti nei minuti finali (doppio vantaggio tedesco con doppietta di Hernández, pareggio giallorosso con doppietta di De Rossi, poi Pjanic e Yago Falque, e reti finali di Kampl e Mehmedi), e vinse poi all’Olimpico 3-2 con le reti di Salah; Dzeko e Pjanic dopo la rimonta tedesca da 2-0 a 2-2.
Insomma tanti spunti per poter dichiarare una semifinale al cardiopalma, visto che i precedenti sono sempre stati ricchi di gol e spettacolo, ma come diceva Mary Poppins: “basta un poco di zucchero e la pillola va giu”, e la Roma non ha bisogno di aspirine per curare i malanni, ma di zucchero per addolcire l’umore.