Nicola Ciacciarelli
La Juve va fuori dalla Champions (3-1) ed è giusto così. Troppo Psv nella ripresa e nei supplementari per la squadra di Motta, apparsa spenta, svuotata di energie dopo un discreto primo tempo. Come successo altre volte in stagione i bianconeri non danno continuità né alla buona prestazione di qualche giorno prima, né a quello che avevano fatto vedere nella prima frazione. Manca continuità mentale e fisica, oltre ad un gioco che va a sprazzi.
La Signora è apparsa smarrita davanti il cambio di passo olandese e la reazione all’1-0 di Perisic con Weah è stata solo una mera illusione. Sembra chiaro a tutti che questa squadra manchi di equilibrio. Thiago Motta non ha inserito giocate codificate e la mancanza di personalità fa precipitare questa squadra nell’anonimato più totale. Malissimo, su tutti, Gonzales e Koopmeiners, con l’olandese autentico fantasma nei primi cinque mesi di stagione.
Al Philips stadion i bianconeri hanno subito la freschezza atletica e le idee chiare del Psv, a cui Motta non ha saputo porre rimedio. Lang (poi Bakayoko) e Perisic hanno messo a ferro e fuoco le fasce, mentre la Juve brancolava letteralmente nel buio ed è da quella parte che sono arrivati anche il secondo e terzo gol.
Motta e i suoi si leccano le ferite e ora il quarto posto è obbligatorio per evitare un autentico fallimento. La trasferta di Cagliari, contro una squadra affamata di punti, rappresenta un necessario punto di ripartenza per poter salvare la stagione. Ma la Juve attuale non dà certezze e, nell’immediato, il contraccolpo Champions potrebbe essere letale.