di Alessandro Nardi
Avrebbe dovuto fare un’impresa Il Torino, lo sapevano tutti: Miahjlovic, i tifosi ed i giocatori stessi. Non c’è riuscito, ma almeno nei primi minuti ha messo in netta difficoltà la Juventus. Incominciando proprio dall’occasione di Berenguer in apertura, che sfrutta una goffaggine in fase di chiusura da parte di Sturaro (schierato da terzino destro) per battere da posizione comoda ed in completa solitudine. Lo spagnolo però strozza troppo la conclusione e la palla termina a lato. Come sempre quando sbagli la Juventus ti punisce, perché è una squadra spietata, oltre che fortunata, come nella circostanza. Il gol infatti arriva nella maniera più dolorosa: Asamoah tenta una percussione, scarica su Dybala, Baselli prova a rinviare, ma la sfera, carambolando sulle gambe del bianconero termina proprio a Duglas Costa che finalizza in modo eccezionale. Il Toro non sembra subire il colpo e dopo pochi minuti sfiora il pareggio con un’azione simile alla precedente: Sturaro fa acqua da tutte le parti, buca l’intervento su un lancio in profondità, così Niang può raccogliere il pallone ed avanzare in progressione. Appena dentro l’area scarica un sinistro che supera il portiere bianconero, ma va a baciare il palo. Non è giornata. Allora la Juventus prova a chiuderla subito e per poco non ci riesce, se non fosse che Dybala sciupa due grandi occasioni da pochi passi: mandando altissima la prima ed esaltando i riflessi di Savic sulla seconda. Poco dopo sé ne crea una terza, affondando sull’out di sinistra, (dove l’ex Molinaro fatica a contenere sia lui che Duglas Costa) e facendo partire un tiro a rientrare sul palo lungo, ma troppo fuori misura. Nel secondo tempo i bianconeri prendono in mano la gara e sfiorano il raddoppio, prima con Mandzukic, che da due passi, in perfetta solitudinde buca l’intervento sull’assist di Costa e poi con Matuidi, che arriva sul pallone donatogli da Dybala stanco e scoordinato, calciandolo a lato. Il 4-3-3 messo in campo da Allegri sembra, con l’uscita di Sturaro, aver trovato l’equilibrio giusto, la difesa non balla più e trovano più soluzioni a livello offensivo, così arriva quasi naturalmente il gol di Mandzukic che chiude il match e scatena le proteste, ingiustificate di Miahjlovic, per un fuorigioco che sembra aver visto solo lui. Non è tutto da buttare. La grinta fatta vedere nel corso di tutta la gara e sprazzi i gioco e di occasioni mostrate nel primo tempo, assieme ad un Niang che sembra ritrovato, possono essere un buon trampolino di lancio per il proseguo della stagione.