di Alessandro Nardi
Valoti condanna il Torino ad un’altra stagione anonima, senza Europa, che era l’obbiettivo prefissato dalla società ad inizio stagione. Ma siamo sicuri che la colpa sia proprio tutta del ventiquattrenne centrocampista giallo-blu? A vedere come i granata hanno affrontato la partita si direbbe di no. Non ci sono state emozioni, ed a parte il gol di Niang ad inizio ripresa il Torino non è stato in grado di mettere in difficoltà la retroguardia scaligera che quest’anno ha preso la bellezza di 51 gol (0,51 a partita) ed affonda in penultima posizione praticamente dall’inizio della stagione. Non si è visto il calcio di Mazzarri, ma non si è visto proprio calcio in generale, con la squadra che ha passato i novanta minuti a “gongolarsi” nel dolore post derby (come del resto anticipato dal tecnico in conferenza stampa ieri) ed incapace di aggredire un avversario che prima di questa gara sembrava già rassegnato a tornare nella serie cadetta. Invece al 12’ sugli sviluppi di un calcio d’angolo Vukovic prolunga di testa e Valoti, approfittando di una “dormita” generale della difesa realizza il gol del vantaggio. Il Toro invece di reagire da squadra ferita nell’orgoglio sembra sedersi e i tiri di Niang e Belotti ed il colpo di testa da buona posizione del talento francese non mettono assolutamente in difficoltà il portiere dei veneti. Il secondo tempo sembrerebbe iniziare nel migliore dei modi, con il gol di Niang al 49’ da li in poi ci si aspettava un Torino differente, che una volta raggiunto il pareggio, quasi per inerzia adesso vorrebbe approfittare e tentare il colpaccio, ma non è stato così. I granata non vanno oltre al collezionare qualche calcio d’angolo infruttuoso ed il Verona cerca di difendersi al meglio delle sue possibilità. Compito per altro agevolato di molto dall’inefficienza offensiva dei granata. Così al 78’ è ancora una volta Valoti, che sfruttando un rimpallo favorevole fulmina Sirigu e chiude il match e con lui le speranze (già residue) europee dei granata.