di Francesco Morasso
Ci sono voluti i calci di rigore alla fine per decretare la seconda finalista della Coppa Italia. L’ha spuntata il Milan che,dopo lo 0-0 al 120′, sul terreno dell’Olimpico di Roma batte la Lazio per 5-4. Decisivo l’errore del difensore Felipe Luis, non fallisce invece Romagnoli, che batte Strakosha e manda i rossoneri in finale contro la Juventus.
Il destino ha voluto che fosse il giovane centrale, di cuore biancoceleste, ma oggi protagonista di una squadra in grande crescita, a decidere la sfida con la Lazio dopo un’estenuante braccio di ferro, deciso solo dopo 14 rigori seguiti a 210′ minuti senza reti.
Bonucci-Romagnoli, ormai più di una coppia di fatto, proteggono la porta di un grande Donnarumma: ogni successo rossonero dell’ultimo periodo viene costruito li, la partita invece racconta di un Suso sottotono che non regala l’apporto sperato e di un Kalinic sciagurato che, entrato dalla panchina al minuto 70′, spreca da favorevolissima posizione il match point rossonero; Immobile è l’ultimo a mollare nella squadra di Inzaghi, non si da mai per vinto creando una serie di grattacapi alla difesa milanista.
Dunque il prossimo 9 maggio il Milan dovrà vedersela con la Juventus in una sorta di rivincita della gara disputata due anni fa, questa volta…è logico attendersi un Diavolo completamente diverso da quello che fu allora: compatto, grintoso, preparato…specchio del suo allenatore-condottiero che rappresenta ormai l’elogio alla fatica ed al lavoro. Con applicazione e abnegazione totali nessun traguardo è impossibile. Questo dimostra in ogni giorno della sua vita mister Gattuso che in due mesi si è ripreso “casa sua” il Milan!