Nicola Ciacciarelli
A Londra per continuare a credere nel sogno Kiev e coltivare voglia di rivincita. La Juve riparte dal preoccupante, ma non compromettente 2-2 dell’andata. La prima parte della gara d’andata dimostrò che il Tottenham di Pochettino è perforabile. Eppure gli Spurs, passata la buriana, trovarono il modo di recuperare inerzia e quindi risultato. London calling dicevano i Clash. Londra sta chiamando, ai bianconeri toccherà rispondere.
La Juve di Wembley sarà presumibilmente diversa da quella dello Stadium. Nel modulo forse ed anche negli uomini, vista la sicura assenza di Bernardeschi e Mandzukic e la presenza di Matuidi e Dybala. Con il recupero di Higuain è presumibile vedere una Juventus con il 4-3-3 o con un più prudente 4-4-1-1. Fondamentale sarà la battaglia a centrocampo. All’andata Pjanic e Khedira soffrirono l’irruenza fisica di Dembelè e Dier aiutati da Alli, in tal senso è di vitale importanza il recupero di Matuidi. Con il francese Allegri proverà a sfruttare una possibile superiorità numerica a metà campo. I bianconeri hanno l’obbligo di segnare, ma non aspettatevi un arrembaggio sin dal 1′. Il livornese è consapevole che gli Spurs sono abituati a controllare la gara con chiunque a casa loro e l’intenzione è quella di attendere e magari far passare la sfuriata iniziale del Tottenham. Tema importante della serata saranno le palle perse. Da una di queste nacque il primo gol inglese all’andata. Perdere la sfera a difesa scoperta potrebbe risultare esiziale per Madama, vista l’abilità in campo aperto degli uomini di Pochettino. Se Allegri dovesse optare per l’utilizzo di Douglas Costa è facile prevedere che molte delle fortune juventine passeranno dai piedi del brasiliano, enigma irrisolto all’andata per Pochettino. Lecito attendersi maggior attenzione nei riguardi del numero undici da parte del Tottenham, magari con raddoppi sistematici non visti tre settimane fa. In questo caso gli Spurs perderebbero un uomo a centrocampo, compito dell’ex Bayern non insistere nell’uno contro uno ma cercare uno scarico nella zona centrale del campo a Pjanic o a Dybala. L’argentino, assente all’andata e per questo possibile vero jolly dei campioni d’Italia in carica, si muoverà in una posizione ibrida del campo, tra le linee inglesi sia dietro Higuain, che più largo per poi accentrarsi e cercare l’imbucata o la conclusione personale. Su di lui si alterneranno a turno Dier e Dembelè. Il loro compito sarà ”sporcare” la partita della Joya. Seppur consigliabile tenere un ritmo basso, la trasmissione della palla non dovrà essere lenta. Obiettivo: evitare che il pressing alto dei londinesi sporchi le linee di passaggio della Signora. Londra chiama, la Juve risponde?