Francesco Morasso
Punti pesantissimi per lo scudetto e per la speranza Champions, quelli in palio nella classica Juventus-Milan. La cabala dice che da quando la Juventus ha cambiato casa non c’è storia: sette vittorie in altrettante partite allo Stadium. Per risalire all’ultimo successo rossonero bisogna tornare indietro al 5 Marzo 2011, all’allora stadio Olimpico di Torino: 0-1 e gol, ironia del destino, proprio di Rino Gattuso.
È lo stesso allenatore rossonero che oggi, non essendo mai banale, nel corso della sua conferenza stampa pre gara, spazia dal proprio rinnovo contrattuale (considerandolo più una colorita scocciatura) al mini ciclo di fuoco che attende la sua squadra nei prossimi ravvicinati impegni con appunto Juve, Inter, e Napoli, percependo tutta la tensione del momento cruciale della stagione. Ricorda con piacere un ex compagno di squadra, un ex suo allenatore ed un attuale tecnico fra i più bravi in assoluto, sostenendo di provare invidia per una formazione tanto preparata quanto difficile da decifrare in tutte le sue sfaccettature. Conclude con un mea colpa per non aver imposto a Conti una ancora maggior cautela nel rientro da un infortunio tanto grave.
Riguardo alla Juventus le ultime da Vinovo raccontano di un Allegri che farà a meno di Mario Mandzukic, a causa di una contusione alla gamba sinistra rimediata nella seduta di ieri. Non ce la fa nemmeno Alex Sandro, mentre è stato convocato Cuadrado con Chiellini al centro della difesa. Confermatissimo il 4-3-3 ormai classico dell’ultimo periodo. Nel Milan invece tornano Romagnoli, Calabria e Kalinic e se i primi due saranno con ogni probabilità titolari, il croato dovrebbe partire dalla panchina con André Silva, decisivo contro Genoa e Chievo, che si avvia verso una maglia da titolare, mentre Cutrone verrà preservato per il derby; quindi, anche per i rossoneri, consueto 4-3-3 che più esalta le qualità degli interpreti e da le maggiori certezze.
Da sottolineare, fra i tanti motivi di interesse del match, i riflettori puntati sul capitano del Milan, di ritorno per la prima volta da avversario allo Juventus Stadium dopo l’addio della scorsa estate. I tifosi bianconeri considerano il numero 19 rossonero come un “traditore” e sicuramente l’accoglienza non sarà delle migliori.
Il trasferimento al Milan è stato visto come un affronto da parte degli juventini, che consideravano Bonucci una vera bandiera della squadra di Allegri, visto le trecento presenze in maglia bianconera, e inoltre la sua esultanza era diventata un simbolo della juventinità. Nel momento dell’addio i social si sono scatenati contro di lui, ma bisogna anche ricordare che Leonardo ha vinto ben dodici trofei in sette anni con la Juventus, e soprattutto che il clima dello Stadium potrebbe caricarlo ulteriormente. Bonucci ha sempre dimostrato personalità e domani ce ne vorrà davvero tanta…