Alessandro Nardi
Oggi Mazzarri si ritrova di fronte all’Inter, la squadra che lo esonerò dopo pochissime partite. Ed anche se ovviamente non può ammettere di voler riscattare quell’esperienza, il tecnico livornese – definendo l’esonero “fastidioso” – fa capire quanto ancora bruci, come sale su una ferita. Forse ciò sarà una motivazione in più per provare a mettere i bastoni tra le ruote alla squadra di Luciano Spalletti, ma di certo non sarà il motivo principale: il Torino infatti si è ripreso molto bene in queste ultime due gare e il cambio del modulo sembra aver portato riscontri immediati e positivi.
Oggi però il 3-5-2 del tecnico toscano sarà messo a dura prova: l’Inter, pur essendo una squadra abbastanza in crisi, ha rischiato seriamente di vincere il derby col Milan e da tutto l’anno sembra essere sempre nella terra dei sospesi, quelli che sembrano dover fare il salto in avanti ma poi al momento giusto rimangono dove sono. Nonostante questo i nero-azzurri sono un’ottima squadra guidata da un ottimo allenatore, ed in questo momento sono rivali ostici per i granata, che hanno sì acquisito alcune certezze, ma sono ancora troppo fragili. Una di queste è il ritorno al gol di Belotti, il quale con 4 gol nelle ultime tre partite sembra esser finalmente rinato e voler gettare le basi per la prossima stagione che per lui, per forza di cose, dovrà essere quella della consacrazione. In tema di certezze non possiamo non rimanere in zona offensiva: Iago Falque, vera sorpresa di questa stagione un po’ tremebonda, è stato l’unico fin qui a mantenere una continuità di rendimento impressionante. È infatti stato autore di 11 gol e 8 assist in campionato – 13 e 10 se si conta la Coppa Italia- ed ha sempre fornito un contributo importantissimo a livello di quantità, soprattutto col vecchio 4-3-3 in cui aveva compiti difensivi ben precisi e doveva fornire un supporto importante al centrocampo ed alla difesa. Mentre ora col 3-5-2 è più libero di girare intorno a Belotti e sfruttare gli spazi che quest’ultimo gli apre per inserirsi o per tirare in porta. Giornata di esame in fine anche per Lijaic: il serbo, che fino a due settimane fa sembrava ai margini della squadra, dopo le ultime due convincenti prove oggi deve dimostrare di aver trovato quel pizzico di continuità che gli è sempre mancata. E se così dovesse essere, l’Inter non passerà di certo uno dei suoi pomeriggi migliori.