di Marco Cannaviccio
Il futuro di Stefano Pioli appare sempre più lontano dalla capitale. Nonostante il rinnovo di contratto avvenuto poco tempo fa, il tecnico emiliano non gode più della fiducia dell’ambiente e della presidenza. Fortemente contestato dai tifosi, i quali gli rimproverano soprattutto l’aver avallato le folli scelte societarie in fase di mercato, Pioli è stato scaricato anche da Lotito. Con ogni probabilità a giugno sarà congedato da Formello e sarà libero di cercarsi una nuova sistemazione. Ad oggi due panchine sembrano far gola all’attuale tecnico biancoceleste: Sassuolo e Sampdoria.
Due piazze totalmente diverse, due ambienti che non hanno nulla in comune e due presidenti che possiamo definire agli antipodi. Da un lato abbiamo il Sassuolo, piccola realtà del nostro calcio che grazie ai soldi del patron Squinzi sembra aver trovato la propria dimensione in Serie A. Dopo qualche errore di troppo, presidente e dirigenza hanno iniziato a lavorare con lungimiranza e attenzione, regalando un campionato eccelso ai suppoters neroverdi. Con Di Francesco ormai maturo per il salto in una piazza più esigente, ricominciare da Sassuolo potrebbe essere salutare per Pioli, il quale ritroverebbe calma e serenità in un ambiente senza pressioni e che permette di lavorare in pace. Dall’altro lato c’è la Sampdoria del vulcanico patron Ferrero, un altro personaggio colorito del nostro calcio. A Genova al momento c’è Montella, ma l’ex romanista sta vivendo una stagione assai travagliata e la sua conferma appare tutt’altro che sicura. Per piazza e storia, qui Pioli avrebbe maggiori responsabilità ma anche meno possibilità di sbagliare, con un presidente particolare almeno quanto Lotito con cui avere a che fare quotidianamente. Un tecnico come Stefano Pioli, dopo l’esperienza alla Lazio, probabilmente ha bisogno di altro e non di dover combattere ogni giorno con un’altra piazza calda e un datore di lavoro fuori dagli schemi. Ecco quindi che, senza nulla togliere alla Sampdoria, la soluzione Sassuolo appare decisamente più congeniale alle caratteristiche umane e caratteriali del tecnico emiliano.