Di Giandomenico Tiseo
” Sarebbe stato differente se fossimo andati 2-0. E’ diverso se il gol di Salah ad Anfield è in fuorigioco. E’ diverso se il gol di Gabriel Jesus all’andata è in fuorigioco. In questa competizione le squadre sono così vicine che il peso delle decisioni arbitrali è importantissimo. L’arbitro Lahoz è un ragazzo speciale. Gli piace essere diverso, quando tutti vedono una cosa, lui vede l’opposto”. Questo il commento di Pep Guardiola, al termine del match di ritorno dei quarti di finale di Champions League tra Manchester City e Liverpool. 2-1 lo score in favore dei Reds e Citizens a casa non senza polemiche.
Il City, partito fortissimo e, sbloccato il risultato dopo nemmeno due minuti grazie ad un’azione in perfetto “Guardiola-style” conclusa in rete da Gabriel Jesus preferito ad Aguero (ancora non al meglio), ha impresso all’incontro un ritmo forsennato nei primi 30′, intenzionato a rimontare il 3-0 di Anfield. Il tecnico catalano ha puntato sulla difesa a tre, schierando contemporaneamente De Bruyne, Bernardo Silva, Sterling e Sanè.
Il ricorso alle bocche da fuoco, quasi nella loro totalità, sembrava dare i frutti sperati. Il movimento delle mezzali era il solito mentre la compagine di Jurgen Kloop era all’angolo: il palo di Bernardo Silva e poi il gol annullato a Sané lo hanno evidenziato. Una decisione, quest’ultima, che ha scatenato le proteste di Guardiola e comportante una ripresa di passione per i leader della Premier League davanti al pubblico del City of Mancehster.
Dopo 10′ i Reds hanno trovato la rete con Salah, dopo un bello scambio con Mané. Guardiola ha terminato il suo incontro in tribuna espulso e, nel mentre, Firmino ha posto il suo sigillo non senza la responsabilità della retroguardia di casa. Le parole dello spagnolo le abbiamo già citate e cosa rimane? Amarezza per ciò che è stato e sarebbe potuto essere. Di sicuro, gli episodi non hanno sorriso al City ma l’inconsistenza difensiva dei Guardiola boys, a conti fatti, non è stata all’altezza di una grande squadra.
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