Atalanta, finale agrodolce

Posted By on Mag 21, 2018 | 0 comments


Giorgio Dusi

Sarà Europa, ma nella maniera più difficile. Saranno preliminari di Europa League, sarà un inizio di stagione a fine luglio che rischia di mandare all’aria tutti i piani. Sarà una corsa più lunga del solito. E il fatto che si stia valutando il settimo posto come una piccola delusione è un segnale di crescita ben maggiore dei 60 punti e dell’ennesima stagione straordinaria.
Questa è l’Atalanta, una squadra che non sa più accontentarsi perché sa che può avere sempre di più. Avrebbe voluto quel sesto posto, che era alla portata, prima che il Milan dilagasse con la Fiorentina e si prendesse il sesto posto quasi in scioltezza. Poi, dopo il dominio rossonero a San Siro, per la Dea è arrivata la sconfitta di Cagliari, con il gol di Ceppitelli che ha salvato i sardi e tolto le ultime poche speranze residue a Gasperini e ai suoi.
Nemmeno il rigore di Caldara avrebbe potuto aggiustare le cose. Il pareggio sarebbe stato un modo migliore per chiudere la stagione, con il gol di un ragazzo che è pronto per la Juventus ma che all’Atalanta deve tutto. Ma il finale non sarebbe davvero cambiato. È lo svantaggio di non avere il proprio futuro in mano: questa volta il manico del coltello lo teneva stretto il Milan, bravo a non crollare dopo il difficile inizio contro la Fiorentina.
Il match della Sardegna Arena è stato ben interpretato sul campo, nonostante i nerazzurri non siano riusciti a sbloccarlo. Tanta gestione della palla, poche vere, grandi occasioni da gol. Con il Cagliari rintanato nella propria metà campo, alla ricerca di un’occasione in contropiede per timbrare la propria salvezza. Nel finale l’episodio che ha deciso il match è arrivato su una palla inattiva e ha dilapidato il buon lavoro dell’Atalanta in campo, anche se è mancato il cinismo.
La rete di Ceppitelli ha indirizzato il match, ma non può intaccare la valutazione sulla stagione della Dea. Nonostante sole tre vittorie nelle ultime nove, la possibilità di tornare in Europa è stata conquistata. Ed è un obiettivo a suo modo storico: solo una volta la Dea ha partecipato a competizioni continentali per due anni in serie, tra il 1989 e il 1991. 28 anni dopo, è ancora EuroAtalanta per due volte di fila.

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