(di Gianluca Guarnieri) La stagione 2001-02 inizia nel miglior modo possibile. Infatti Totti guida la Roma alla vittoria in Supercoppa italiana, travolgendo la Fiorentina per 3-0 con la sua firma sull’ultima segnatura. Il campionato vede la Roma sempre protagonista, lottando con la Juventus e l’Inter per il titolo. Qualcosa non funziona nella squadra, con la crisi di goal di Batistuta che non segna tanto come nella stagione precedente, però il Capitano non cala di condizione, realizzando goal bellissimi (vedi contro il Torino e soprattutto contro la Lazio nel ritorno) e moltissimi assist. Una crisi che colpisce la squadra anche nella stagione successiva, ma non il numero 10 che incrementa il suo bottino reti (14 in campionato con tanto di prima tripletta a Brescia) e che trascina la Roma alla finale di Coppa Italia contro il Milan, vinta dai rossoneri nonostante 3 goal del Capitano, immarcabile per Maldini e compagni. Nel 2003-04 un Totti sempre più vicino alla porta, stabilisce il suo record di segnature fino ad allora con ben 20 centri, giocando da prima punta, vicino ad Antonio Cassano in un’intesa incredibile. I due fanno spettacolo e si trovano ad occhi chiusi e la Roma sfiora di nuovo lo scudetto, superata solo dal Milan di Ancelotti. In estate, Totti partecipa agli Europei in Portogallo con la Nazionale di Trapattoni, ma il cammino sarà funestato dal “famoso” sputo al danese Poulsen, per cui Totti viene squalificato (episodio che lo segnerà molto per il futuro). Le cose non vanno meglio in casa giallorossa (campionato 2004-2005), con ben 4 allenatori alternatisi in stagione dopo il frettoloso addio di Capello, diventato nuovo tecnico della Juventus. Totti traina la barca in difficoltà in ogni caso con 12 centri in campionato e molti assist all’amico Vincenzo Montella che realizza ben 21 goal, contribuendo non poco a portare la squadra, guidata da Bruno Conti, in finale di Coppa Italia, perduta stavolta contro l’Inter di Roberto Mancini. E’ un periodo di cambiamenti e lo è anche per Francesco Totti, che nel giugno di quell’anno si sposa con Ilary Blasi, ed il cambiamento riguarda anche la guida tecnica con l’approdo sulla panchina romanista di Luciano Spalletti reduce da ottimi campionati con l’Udinese. Dopo un inizio difficile, Totti viene impiegato da prima punta, un vero e proprio centravanti arretrato e il Capitano si adatta subito al ruolo, segnando come di consueto e lanciando spesso e volentieri Simone Perrotta, trequartista-incursore, bravissimo negli inserimenti. I risultati arrivano e giungono anche vittorie (11 consecutive) e goal bellissimi (vedi quello all’Inter a San Siro con azione personale e pallonetto a Julio Cesar…), ma nel Febbraio 2006 accade l’imponderabile: a causa di un intervento scorretto di Vanigli in Roma-Empoli, subisce un grave infortunio al perone, e il rischio fondato di dover saltare il Mondiale di Germania. E’ una corsa contro il tempo. Il miracolo riesce, grazie al Professor Mariani e alla sua equipe, che lo restituiscono al calcio in breve tempo. Sarà uno dei protagonisti del mondiale vittorioso con gli azzurri, realizzando un goal pesantissimo nell’Ottavo di finale contro l’Australia. Diventa campione del mondo contro la Francia, gara che segnerà la fine del suo rapporto con la Nazionale. La sua vita calcistica sarà dedicata alla Roma e la stagione seguente, quella 2006/07 sarà una delle più belle della sua carriera. Totti realizzerà ben 26 reti in campionato, vincendo la classifica dei cannonieri e la scarpa d’Oro europea superando il bomber olandese Ruud Van Nisterlrooy, e trascinando la propria squadra ad un secondo posto e alla vittoria in Coppa Italia, travolgendo l’Inter di Mancini, suo grande avversario ma estimatore assoluto del fuoriclasse di Porta Metronia. Ancora una splendida stagione quella seguente con la doppia vittoria in Supercoppa e Coppa Italia, battendo la forte Inter di Ibrahimovic, ma con un nuovo grave infortunio in campionato che lo blocca a fine stagione. Ancora una volta si riprende. E’ sempre più il simbolo della squadra capitolina. Ad Agosto scompare il Presidente Sensi, un dolore che segna il Capitano, legatissimo al massimo dirigente romanista. Il 2008- 09 vede però un calo delle prestazioni della squadra, flagellata da tanti infortuni. Il rapporto con Spalletti si logora giorno dopo giorno, e questo sarà uno dei problemi principali nel suo finale di carriera. Sarà un sesto posto, con il prezioso contributo in zona-goal, con ben 13 reti. All’inizio della nuova stagione, termina la prima era Spalletti, dimissionario dopo 2 giornate. Al suo posto Claudio Ranieri, che a sorpresa rilancia la Roma per una stagione da protagonisti. Totti non si fa trovare impreparato.