Giandomenico Tiseo
Dove eravamo rimasti? Al 13 novembre 2017, in quella sfortunata serata di San Siro. La Nazionale italiana di calcio usciva di scena, clamorosamente eliminata dal Mondiale 2018, nel playoff contro la Svezia. Una delusione cocente che, successivamente, ha dato il via a dimissioni, polemiche e commissariamenti. Ora sulla panchina azzurra siede un tecnico che da giocatore aveva sempre avuto un rapporto particolare con la selezione nostrana. Parliamo di Roberto Mancini. Ironia della sorte, c’è lui sulla plancia di comando, pronto a dirigere l’Enterprise italica verso la resurrezione.
E così, mentre gli altri si apprestano a vivere la rassegna iridata in Russia (14 giugno), a Coverciano è iniziato il processo di rifondazione. Una rosa fatta di giovani e grandi ritorni: Federico Chiesa, Matteo Politano, Rolando Mandragora, Lorenzo Pellegrini, Gianluigi Donnarumma, Mattia Caldara ecc. fanno parte della “nouvelle vague” mentre Mario Balotelli è l’esponente più importante di chi non vedeva i colori azzurri da parecchio tempo, forte dei 13 gol stagionali con la maglia del Nizza in Ligue1.
Una compagine in cerca di identità nelle tre amichevoli contro Arabia Saudita (questa sera a San Gallo), Francia (1° giugno a Nizza) ed Olanda (4 giugno a Torino). Spetterà a Leonardo Bonucci il ruolo di capitano di questa formazione, in cui alcuni vorranno esplodere ed altri ritrovarsi. L’assetto tattico scelto per la sfida contro gli arabi, allo stadio ‘Kybunpark’, dovrebbe essere il 4-3-3. La qualità sugli esterni porta a questo modulo: Balotelli potrebbe essere il riferimento offensivo, assistito dalla creatività di Politano, autore di una grande stagione con la maglia del Sassuolo, e di Lorenzo Insigne, tra i migliori esponenti del “Sarrismo partenopeo”. In mediana spetterà a Jorginho dettare i tempi della manovra, supportato dalla qualità e dall’intensità di Cristante e Pellegrini. I due calciatori di Atalanta e Roma sono cresciuti molto nel corso dell’annata e l’esperienza europea, con i club, è stata formativa. In difesa, al fianco di Bonucci, ci sarà Romagnoli, mentre sugli esterni Zappacosta e Criscito dovrebbero essere i prescelti a protezione della porta di Donnarumma.
Tocca, dunque, ai calciatori mostrare le loro qualità e far seguire i fatti alle parole. Tanto si è detto su riforme, qualità e mancanza di mentalità. Da stasera, si ricomincia ed è il momento di far vedere qualcosa di diverso. Contro la compagine allenata da Juan Antonio Pizzi, attualmente al 67° posto nel ranking FIFA e con la testa all’esordio mondiale contro la Russia, la truppa di Mancini vorrà vincere e magari convincere. Il cantiere “Italia” deve porre fondamenta solide. Spetta agli attori principali far dimenticare il match del “Meazza” e ricostruire un progetto serio insieme al nuovo ct. I fenomeni non ci sono ma essere spettatori di quanto avverrà ad Est non è lo specchio di quel che abbiamo.