di Mattia Deidda 31/03/2016
Nel 2016 parlare di Messi è diventato difficile. Non si può più scrivere ‘ad un passo dall’Olimpo’, perché il numero dieci soggiorna nel monte degli dei già da molto tempo, ma c’è un ulteriore scalino che può sorpassare. Più che i gesti tecnici, più che le reti realizzate, sono le storie che racconta il campo ad essere tramandate e ricordate.
Con il gol messo a segno in nazionale contro la Bolivia, la pulce argentina ha raggiunto quota 50 centri con l’Albiceleste, che sommati ai 449 registrati con il Barcellona, porta la somma a 499 gol in totale da quando gioca tra i professionisti. Nella prossima gara di campionato, il Real Madrid farà visita al Camp Nou.
Come detto, sono le storie ad essere ricordate, non certo il singolo gol, ed ecco che Messi ha l’ennesima occasione per stampare la sua faccia nella leggenda del campionato spagnolo, e non solo. Raggiungere quota 500 gol capita a pochi eletti, raggiungerla nella partita più emotivamente importante per i propri tifosi non capita a nessuno. Tranne che a lui.
Come può essere paragonato un ipotetico gol numero 500 messo a segno contro l’Osasuna (per dire una squadra spagnola a caso) ad uno messo a segno contro l’eterno rivale Real Madrid dell’eterno rivale Cristiano Ronaldo? Il destino ha messo il portoghese di fronte l’argentino per l’ennesima volta, lui che vive per il gol, poco importa che si tratti di un semplice appoggio in rete o di un tiro da trenta metri che termina sotto l’incrocio. Sabato alle 20:30 il mondo sarà sintonizzato sul Clasico, la partita più bella d’Europa da molti anni ormai. Siamo sicuri che se la pulce dovesse segnare semplicemente appoggiando la palla in rete sarà un gol ricordato per sempre, a differenza di una rete contro una squadra qualsiasi dove il dieci tira da trenta metri e mette la palla all’incrocio.