Giorgio Dusi
Ancora scottato dall’eliminazione in semifinale per mano del Real Madrid dell’anno scorso – la seconda eliminazione di fila subita dai tricampioni in carica d’Europa – il Bayern Monaco riprende il proprio cammino in Champions League in una veste tutta nuova. Non c’è più l’esperienza di Ancelotti o di Heynckes in panchina a guidare la strada, ma la freschezza di Niko Kovac, 47enne croato chiamato solo relativamente a sorpresa sulla panchina del club più celebre di Germania.
Questa sera al Da Luz sarà l’esordio in Champions League per lui da allenatore, e non sarà una partita facile: il Benfica, avversario di serata del Bayern, non ha certamente il tasso tecnico dei bavaresi, ma in casa può fare male ai dominatori della Bundesliga.
Oltre alle difficoltà di campo e della partita, Niko Kovac deve affrontare altri ostacoli. Primo su tutti quello del suo debutto: il croato nativo di Berlino è freddo e glaciale, raramente si lascia sopraffare dalle emozioni in panchina, ma la Champions League è qualcosa di diverso anche per lui. “Sono assolutamente entusiasta di iniziare” ha affermato ieri in conferenza stampa. Sarà un esordio speciale, al Da Luz, oltre che complicato per i problemi di formazione che deve gestire.
Oltre a Tolisso, Rafinha e Coman, i tre lungodegenti e assenti già noti, sono in forte dubbio anche Goretzka, Ribéry e Thiago, i quali potrebbero recuperare per la panchina, ma difficilmente saranno parte dell’undici titolare. Si va quindi verso una conferma dell’attacco rispetto alla gara con il Leverkusen, con Gnabry ad accompagnare Lewandowski e Robben.
In mezzo al campo Müller e James dovrebbero essere gli interni, con Javi Martínez mediano equilibratore. La difesa a quattro dovrebbe vedere il rientro di Hummels, escluso dal match di sabato in Bundesliga dopo un fastidio al tendine d’Achille rimediato durante la pausa delle nazionali. Al suo fianco ci sarà Boateng, con Kimmich e Alaba sulle fasce.
Sarà un Bayern comunque competitivo, al netto di tutti gli infortuni, un tasto dolente che tormenta i bavaresi: la sfortuna va comunque combattuta sul campo. E così come l’anno scorso il Bayern nonostante tantissime assenze era riuscito a competere alla pari con il Real Madrid, anche quest’anno si deve ripetere. A partire dal campo del Benfica, alla prima. Iniziare col piede giusto – nonostante un girone abbordabilissimo con Ajax e Aek oltre ai lusitani – può essere determinante.