Francesco Morasso
Riparte l’Europa League, tornano le notti europee del Milan. Nella passata edizione i ragazzi di Gattuso vennero fermati negli ottavi di finale, eliminati dall’Arsenal nella doppia sfida tra andata e ritorno. Adesso si riparte con entusiasmo per cercare di fare meglio, con i rossoneri inseriti nel Gruppo F in compagnia, oltre che del Dudelange, dei greci dell’Olympiakos e degli spagnoli del Real Betis. Un girone non impossibile, ma di certo nemmeno così agevole.
Paradossalmente, la rincorsa alla coppa del Diavolo inizia dallo stadio più piccolo della competizione, contro una squadra al debutto assoluto in trofei internazionali. Sarà Dudelange-Milan ad aprire le danze della stagione europea 18-19, in un match per il quale, sulla carta, non dovrebbe esserci nessuna storia. I Lussemburghesi sono un mix tra professionisti ed operai che, a fine turno, vanno al campo per allenarsi agli ordini di Dino Toppmöller (ex calciatore di Eintracht Francoforte e Manchester City).
L’accesso ai gironi di Europa League della giovane squadra giallorossa è già di per sé una grandissima impresa. La formazione guidata dal 37enne tedesco ha giocato la lunga trafila dei preliminari (dopo essere stata eliminata nel primo turno di quelli della Champions League dagli ungheresi del Vidi), eliminando in serie i kosovari del Drita, i polacchi del Legia Varsavia e i rumeni del Cluj; compagine da non sottovalutare quindi perché in certe situazioni dove gli avversari giocano la partita della vita si ha solo tutto da perdere.
In ogni caso dopo le parole di mister Gattuso in conferenza e gli indizi della rifinitura, è legittimo aspettarsi un massiccio turn over. Sarà un Diavolo inedito, completato da nuovi volti, senatori, veterani e gente che vuole mettere Ringhio in difficoltà con le future scelte: il match sarà un laboratorio dove sperimentare soluzioni diverse e sopratutto dare spazio a chi in campionato non riesce a trovarne. Anche in quest’ottica, quindi, deve essere guardata la formazione che dovrebbe mettere in campo domani Rino Gattuso.
Spazio quindi a Pepe Reina, portiere di coppa, ma anche a Ignazio Abate e Diego Laxat, che faranno il loro esordio dal primo minuti in stagione, come anche Mattia Caldara, che giocherà in coppia con Alessio Romagnoli, in quella che potrebbe essere la coppia del futuro tanto del Milan quanto della Nazionale.
Centrocampo inedito, con Bakayoko e Andrea Bertolacci che faranno da mezz’ali e Josè Mauri nel ruolo di playmaker. In attacco confermato Gonzalo Higuain, anche alla luce dei problemi alla caviglia di Patrick Cutrone, che verrà supportato da Alen Halilovic, il quale farà finalmente la sua prima apparizione in rossonero e da Fabio Borini. Al posto di uno dei due potrebbe giocare Castillejo, che però al momento parte sfavorito.
Diavolo atteso ad una prova di maturità con uno sguardo interessato in più relativamente alle proprie gesta, quello del neo Amministratore Delegato appena ufficializzato, Ivan Gazidis, ex CEO dell’Arsenal corteggiato e pagato come un vero top player che ha subito promesso di riportare il Milan dove merita e che avrà pieni poteri dal 1 Dicembre.